8.0
- Band: ROTTING CHRIST
- Durata: 00:50:05
- Disponibile dal: 15/02/2010
- Etichetta:
- Season Of Mist
- Distributore: Audioglobe
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Dopo aver trascorso anni a descriverci l’Ade, i Rotting Christ fanno finalmente ritorno nel mondo dei vivi. Sakis e compagni imbracciano infatti scudo e lancia e scendono sul campo di battaglia, andando a trasporre in musica i sentimenti di un guerriero nel corso di un combattimento. “Aealo”, prodotto come il precedente “Theogonia” dallo stesso Sakis, rappresenta uno dei capitoli più epici del periodo più recente della saga Rotting Christ. Una raccolta di canzoni oblique e sempre in movimento, che giocano con la tradizione ellenica per poi trasfigurarla con influenze mediorientali e sonorità metal che pescano sia dalle consuete tendenze black che da quelle dark metal degli album dei tardi anni ’90. D’altronde, il gruppo è sempre stato guidato in tutto e per tutto dal suddetto cantante/chitarrista, quindi era oggettivamente impossibile pensare di non ritrovarsi prima o poi tra le grinfie un disco con dei richiami più o meno velati a vecchi capitoli della discografia. “Aealo”, tuttavia, non solo rimpasta lo stile recente della band con sonorità più controllate e melodiche, ma, per esigenze di concept, getta anche lo sguardo oltre, andando a volte a confezionare trame decisamente variopinte per i comuni standard del quartetto. Il coro funebre Pliades, il frontman dei Primordial Alan Nemtheanga e addirittura Diamanda Galas sono solo alcune delle nuove “spezie” che guarniscono la proposta attuale dei Rotting Christ, un extreme epic metal dal taglio cinematografico che a tratti sembra proprio essere stato composto con l’intento di dare a un film epico – molti di voi penseranno subito a un “Alexander” o a un “300” – una colonna sonora metal. Del resto, anche la copertina dell’album parla chiaro: con “Aealo” i Rotting Christ si mettono alla guida di una falange oplitica e, con la forza di undici brani sempre in bilico tra potenza e atmosfera, travolgono qualsiasi cosa gli si pari davanti. Sicuramente meno violento di “Theogonia”, tuttavia ben lungi dal rappresentare un tentativo di emulare quella epicità posticcia e assai pacchiana a cui parecchie band del filone pagan/folk metal scandinavo guardano con insistenza, “Aealo” ha il pregio di esplorare come mai prima d’ora il lato eroico della band e, al tempo stesso, di non rinnegare le radici black ed extreme metal di quest’ultima… proprio come era successo nei brani più “etnici” di “Theogonia”. La coerenza, d’altronde, è sempre stata uno dei pregi della formazione e questa non viene mai meno nei cinquanta minuti di musica dell’opera. Un album perciò “crossover” nel senso bello del termine, ricco di spunti diversi, emotivo e accessibile, ma senza essere mieloso o kitsch. Un esperimento riuscito, firmato da una band che ultimamente non sbaglia un colpo. Ἢ τὰν ἢ επὶ τᾶς!