7.5
- Band: ROYAL HUNT
- Durata: 01:53:00
- Disponibile dal: 12/05/2017
- Etichetta:
- Frontiers
Spotify:
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I Royal Hunt hanno celebrato l’anno scorso il loro venticinquesimo anniversario e analogamente a quanto era avvenuto in passato con “1996” e “2006”, hanno pubblicato un doppio CD audio/DVD intitolato “2016”. Precisiamo subito come il nostro commento si limiti alla parte audio, in quanto non abbiamo avuto modo di visionare il DVD. Nel disco viene data testimonianza di un concerto tenuto dalla band presso l’Izvestiya Hall di Mosca, di fronte ad un pubblico caloroso ed entusiasta. A proposito della setlist, sinceramente, vista la presenza di D.C. Cooper, ormai rientrato stabilmente nella band da alcuni anni, ci saremmo aspettati una maggiore presenza di pezzi tratti da due capolavori con lui alla voce quali “Moving Target” e “Paradox”. Al contrario, nulla viene proposto dal primo dei due album menzionati, mentre dal secondo vengono suonate solo “River Of Pain” e “Message To God”. Viene dato invece ampio spazio alla produzione più recente, a cominciare ovviamente dall’ultimo “Devil’s Dozen”, da cui vengono estratti “Heart On A Platter”, “May You Never (Walk Alone)” e “Until The Day”. Dagli altri album recenti, ritroviamo canzoni come “One Minute Left To Live” e A Life To Die For”, nonchè “Half Past Loneliness” (da “Show Me How To Live” del 2011) e “Army Of Slaves” (da “X” del 2010). C’è spazio però anche per altri classici degli anni ’90, quali “Lies” e “Wasted Time”, oltre ad una notevole selezione di canzoni incluse nel primo album “Land Of Broken Hearts”, vale a dire “Martial Arts”, “Stranded” (all’epoca bonus track per il mercato giapponese) e “Flight”, per l’occasione integrata da un assolo di Andreas Johansson. In effetti, in generale, i brani più datati erano già stati proposti anche nei precedenti live celebrativi e peraltro in “1996” cantava già lo stesso D.C. Cooper (salvo, magari, “Lies” che era presente solo in “2006”), quindi possiamo dire che non ci sono grosse novità o sorprese nella scelta dei pezzi, a parte, semmai, come dicevamo in apertura, il fatto che siano stati riproposti pochissimi pezzi da alcuni dei loro dischi più apprezzati. L’aspetto più interessante, a questo punto, è rappresentato forse proprio dalle canzoni più recenti, ma in generale è comunque un piacere ascoltare la band, praticamente rinata dopo il ritorno di D.C. Cooper e che presenta effettivamente una line-up molto valida, dove tutti i musicisti fanno davvero un lavoro apprezzabile per la buona riuscita del concerto. C’è poi da dire che il cantante parla molto con il pubblico ed è bravo anche a coinvolgerlo e ciò contribuisce ulteriormente a rendere più gradevole lo show. Certo, nella versione audio, soprattutto verso la parte finale, ci sono un po’ di tempi morti tra applausi, ovazioni e voci, che finiscono per tediare un po’: basti pensare che, degli oltre quindici minuti e mezzo di durata di “Message To God”, solo circa metà sono realmente occupati dalla canzone vera e propria; probabilmente, in questi casi, sarebbe stato dunque preferibile ottimizzare i tempi da destinare all’ascoltatore. Ad ogni modo, “2016” è davvero un bel concerto, che sarà sicuramente apprezzato specialmente da chi ha avuto modo di conoscere ed amare la band in tutti questi anni.