8.0
- Band: ROYAL HUNT
- Durata: 00:54:56
- Disponibile dal: 29/04/2008
- Etichetta:
- Frontiers
- Distributore: Frontiers
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Negli ultimi anni qualcosa non funzionava in casa Royal Hunt. La band danese ha pubblicato diversi dischi certamente ben confezionati, ma privi di quel tocco, dell’ispirazione e della carica dirompente che hanno reso grande il nome di Andre Andersen e compagnia in tutto il mondo. Dopo “The Mission” pareva che la linfa vitale della band si fosse ridotta al mero mestiere di musicista. Le cause di questo periodo di fiacca possono essere diverse, una delle quali sicuramente è stata identificata in un Jon West non più coinvolto in questo progetto. E, non a caso, ha deciso di abbandonare. Molti fan speravano nel ritorno del mitico D.C. Cooper, la voce che ha reso celebri i Royal Hunt, invece la scelta del nuovo singer è ricaduto su una nostra vecchia conoscenza. Mark Boals, l’ex ugola di Yngwie Malmsteen e del classico “Trilogy”. Boals ha portato una ventata di aria fresca all’interno della band e dato un grande contributo vocale sul novo “Collision Course”. Questo disco non è altro che il secondo capitolo del best seller “Paradox” (anno 1997), non a caso le prime note dell’opener e le ultime della conclusione richiamano l’hit “Long Way Home”. La band è ritornata in piena forma, con “The First Rock” si ritorna al sound dei vecchi tempi, un power metal melodico veloce di prima qualità che ricorda il cavallo di battaglia “Flight”. La voce di Boals è potente e cristallina, oltre vent’anni di carriera non hanno minimamente danneggiato una delle ugole più riconoscibili in ambito power/symphonic metal, e se l’impronta delle tastiere di Andersen è sempre ben presente, a lasciarci senza fiato è il chitarrista Marcus Jidell. L’axeman infatti ci regala assoli dal gran gusto melodico e tecnicamente impeccabili, che pur protraendosi per diversi secondo non stancano mai. Con “Exit Wound” i nostri rallentano, ma questo mid tempo quadrato e rockeggiante non è che un preludio per la tirata “Divide And Reign”. Andre Andersen per tutto il disco infarcisce le composizioni con le sue armonie di tastiere, sognanti ed atmosferiche che gonfiano le canzoni rendendole pompose ed epiche allo stesso tempo. Mark Boals dal canto suo merita un’ovazione sincera e sentita, siamo di fronte (almeno per chi scrive) alla sua miglior prova in assoluto dietro al microfono, Jon West è già uno sbiadito ricordo. L’intro romantica di “Tears Of The Sun” in pochi secondi si trasforma nel brano più epico del disco, sin dal primo ascolto non potrete far altro che alzare il pugno al cielo durante il fiero ritornello. Un ritorno col botto, uno dei migliori dischi usciti in questo 2008, “Collision Course” ci mostra i Royal Hunt nuovamente in forma ed ai loro massimi livelli.