8.0
- Band: ROYAL HUNT
- Durata: 00:49:44
- Disponibile dal: 21/08/2015
- Etichetta:
- Frontiers
- Distributore: Frontiers
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Da quando D.C.Cooper, acclamato singer nei più apprezzati album dei Royal Hunt, vale a dire “Moving Target” e “Paradox”, è rientrato nella band nel 2011, le cose sembrano funzionare alla grande per il gruppo capitanato da Andrè Andersen. Non fa eccezione neanche questo nuovo lavoro dei Royal Hunt, intitolato “Devil’s Dozen”. La formula non vede grosse innovazioni e cerca di restare in qualche modo fedele al sound che ha reso celebre la band danese e che le ha consentito di vendere nel corso della propria carriera qualcosa come un milione e settecentomila dischi: parliamo, dunque, di un power/prog sinfonico con una sottile vena neoclassica, caratterizzato dalla voce cristallina di D.C. Cooper (qui supportata anche da cori e seconde voci), da arrangiamenti complessi e da melodie catchy, soprattutto nei refrain. Una formula, dicevamo, ormai ampiamente collaudata, in grado di mettere perfettamente a proprio agio i propri interpreti, consentendo loro di dare il meglio di sè. Si tenta comunque pure qualche piccolo esperimento, come avviene per “Riches To Rags”, dove un timbro di flauto conferisce un tono fiabesco e persino un po’ folk al brano. Ad ogni modo, sia chiaro che “Devil’s Dozen” magari non assurge ad essere annoverato tra i capolavori della band, ma è senza dubbio un disco realizzato con grande professionalità ed esperienza, valido sotto tutti i profili. Peraltro, i brani sono mediamente piuttosto lunghi e, pur non avendo una struttura marcatamente prog, risultano gradevoli e non stancano proprio grazie ad arrangiamenti intricati ed eleganti e all’ottima performance dei musicisti; d’altronde, la band dimostra che quando vuole sa andare subito al sodo, con un approccio più “radiofonico”, come nel caso di “How Do You Know”. Bel disco, che inizialmente va in qualche misura “metabolizzato” ma che cresce ascolto dopo ascolto.