ROYAL HUNT – Dystopia

Pubblicato il 12/01/2021 da
voto
6.5
  • Band: ROYAL HUNT
  • Durata: 00:55:46
  • Disponibile dal: 15/01/2021
  • Etichetta:
  • NorthPoint Productions

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I Royal Hunt sfornano dischi con una certa continuità ed ecco giungere così il loro quindicesimo studio album, intitolato “Dystopia”. Una scelta fortemente evocativa, dato che si riferisce ad una classica distopia letteraria (nel senso contrario ad utopia, ovvero una società immaginaria che presenta caratteristiche fortemente negative), quella del romanzo “Fahrenheit 451” di Ray Bradbury. Si tratta dunque di un concept album, nella forma della metal opera, dove compaiono vari cantanti che interpretano altrettanti personaggi: resta il singer di ruolo che è D. C. Cooper, ma accanto a lui ritroviamo anche altri personaggi del calibro di Mats Levén, Mark Boals, l’ex Henrik Brockmann e un paio di altri performer magari meno noti come Kenny Lubcke (Narita, Zoser Mez) e Alexandra Andersen, protagonista femminile nella ballata “I Used To Walk Alone”.
Il lavoro di André Andersen appare orientato nell’intento di realizzare un’opera che possa essere monumentale, come sempre ricca di orchestrazioni, in questo caso anche con un apporto vocale di un certo rilievo per quantità e qualità, che però allo stesso tempo non fosse particolarmente impegnativa per l’ascoltatore e risultasse abbastanza accessibile. In effetti, con così tanti ospiti, se la band avesse dovuto dare seguito a tutti i possibili sviluppi consentiti dal concept, probabilmente ne sarebbe scaturita una mole di materiale non indifferente. Il tutto viene invece condensato in realtà in pochi brani (escludendo alcune brevi tracce interamente strumentali, sono appena sette), con durate mediamente lunghe ma senza neppure concedere poi più di tanto spazio ad autentiche divagazioni progressive, come sempre presenti nel loro stile, ma mai preponderanti.
Ci sono nella tracklist un paio di tracce che suonano tanto come classiche canzoni targate Royal Hunt (ad esempio “Burn” e “The Eye Of Oblivion”), accanto ad altre dove si prova ad introdurre qualche elemento differente, come nel caso degli inserti elettronici misti al funky di “Hound Of The Damned”. In qualche caso, poi, si punta giustamente anche sulle qualità interpretative degli ospiti, come nella già citata “I Used To Walk Alone” o in “The Art Of Dying”, una delle tracce più convincenti, nella quale spicca, insieme all’ottimo D. C. Cooper, anche un magnifico Mats Levén; possiamo poi considerare “Snake Eyes” come una sorta di gran finale, nel quale ritroviamo insieme quasi tutti i cantanti presenti nel disco.
Su “Dystopia” si possono dunque ascoltare buone cose, però in un certo senso rappresenta un’occasione mancata, perchè, a fronte di un così imponente dispiegamento di forze, il songwriting non sempre sembra essere all’altezza o quanto meno non sembra brillare particolarmente: non siamo dunque propensi ad annoverarlo tra le migliori produzioni della band, ma resta comunque un disco onesto, ben curato, con ottimi arrangiamenti e alcune buone canzoni.

TRACKLIST

  1. Inception F451
  2. Burn
  3. The Art Of Dying
  4. I Used To Walk Alone
  5. The Eye Of Oblivion
  6. Hound Of The Damned
  7. The Missing Page (Intermission I)
  8. Black Butterflies
  9. Snake Eyes
  10. Midway (Intermission II)
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