7.5
- Band: ROYAL HUNT
- Durata: 00:49:38
- Disponibile dal: 07/06/2010
- Etichetta:
- Scarlet Records
- Distributore: Audioglobe
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"Eye Witness" del 2003 e "Paper Blood" del 2005 erano stati tutto sommato due dischi deludenti. Come se non fosse bastato, subito dopo l’uscita di questi due album, John West decise di lasciare la band. A questo punto veramente pochi fan avrebbero puntato ancora un soldo sui Royal Hunt. Invece, il fondatore e mastermind André Andersen piazza dei colpi che nessuno si sarebbe aspettato. Per prima cosa ingaggia alla voce il talentuoso cantante Mark Boals, con l’aiuto del quale decide di affrontare una sfida ardua per rilanciare gli Hunters: registrare il seguito dell’acclamatissimo "Paradox", capolavoro datato 1997. Esce così due anni orsono "Paradox II: Collision Course", che rappresenta una vera rinascita per gli ormai cosmopoliti Royal Hunt, grazie ad un songwriting ispirato come non lo era da tempo e ad una prova superlativa di Boals; il nuovo "X", per fortuna, riparte da qui e si presenta agli appassionati del gruppo e del progressive metal in generale, come un altro grande disco. Ascoltare le undici tracce che lo compongono significa avventurarsi in un viaggio musicale che parte dal raffinato hard rock a stelle e strisce impreziosito da potenti iniezioni di A.O.R. e scaldato da venature soul e gospel, per arrivare a riff metal e power di chiara ispirazione europea con accenni ai "soliti", meno presenti per la verità (e fortunatamente verrebbe da aggiungere), accenni neoclassici. Permettersi una così grande varietà di stili non è da tutti, ma il compito è agevolato dalla presenza dietro il microfono di Mark Boals, interprete sicuramente più versatile del suo predecessore West. I meriti sono comunque da spartire tra tutti i musicisti coinvolti nel progetto che, nonostante l’abbondanza di suoni eterogenei, riescono nell’intento di confezionare un lavoro che si lascia ascoltare senza improvvise virate stilistiche, e che segue un percorso lineare nel quale i vari stili musicali si intersecano alla perfezione. Se si vuole essere pignoli a tutti i costi, possiamo dire che, visto il successo di critica ottenuto con "Paradox II…", i nostri hanno pensato bene di non azzardare nuovi esperimenti ma, come già detto in precedenza, hanno preferito ripartire da quanto di buono avevano appunto ottenuto con quel lavoro. Siamo certi che i fan gradiranno e non ci resta che sperare che lo stato di grazia in cui si trova la band possa durare ancora molto a lungo.