7.5
- Band: RUINAS
- Durata: 00:32:17
- Disponibile dal: 20/03/2020
- Etichetta:
- Spikerot Records
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Dalla Spagna con furore diamo il benvenuto ai Ruinas, nuova incarnazione artistica di Rober Bustabad che decide di prendere in mano la situazione e dedicarsi in questo caso alla scrittura e alla registrazione di tutti gli strumenti, esclusa la batteria, di questo album di debutto “Ikonoklasta”. Per chi non lo sapesse, Rober ha rappresentato per molti anni una colonna portante nel sound marcio e decadente degli ormai scomparsi Machetazo, dove ha suonato chitarra e basso per quasi quindici anni, e che si configurano come termine di paragone esemplare nell’avvicinarsi allo stile musicale contenuto nelle canzoni del disco in questione. Death metal, chiaro e diretto, è infatti la prima fonte di ispirazione che si schianta sulla faccia dell’ascoltatore dopo pochi secondi di “Trepanación”, e che si insinuerà con prepotenza quale matrice principale per descrivere il sound e le scelte stilistiche adottate da Bustabad nel corso del platter, ma certo non come unica: proprio come ed anzi ancora di più rispetto ai Machetazo, i Ruinas non dimenticano la tradizione crust-core dei tupa-tupa a perdifiato, veloci incursioni d-beat ed esasperazioni estreme che spingono i confini di “Ikonoklasta” fino al grindcore più efferrato e crudele. C’è poi spazio per la melodia, che si affaccia nemmeno così raramente nei momenti più distesi di alcune canzoni, ed una ricerca lievemente atmosferica che a tratti si presenta sinuosa fino alla canzone conclusiva, sorta di colonna sonora da film horror che richiama ancora l’interesse per questo particolare settore cinematografico a cui Rober e la sua vecchia band erano così attaccati. Come si evince quindi, l’album contiene al suo interno diversi fattori, collegati tra loro con indubbia omogeneità ed una visione di insieme notevole, nonostante sia giusto affermare che le parti più riuscite e dinamiche sono sicuramente quelle direttamente ascrivibili al death metal, così energiche e massacranti, mentre un pelo più prevedibile risulta la componente crust, semplicemente fedele alla linea dettata dal genere anni fa ed affrontata con pochi guizzi di carisma e personalità da parte dei Ruinas. Poco male, perché “Ikonoklasta” riesce comunque a colpire nel segno, forte di brani solidi, un songwriting esperto, ed uno stile vocale ‘caciarone’ ed istintivo che aggiunge punti sicuri al risultato finale. Ottimo esordio quindi e plauso speciale e meritato anche alla nostra Spikerot Records, che decide ancora una volta di puntare su di un debut album vincente e ficcante dimostrando ottimo fiuto da talent scout e rafforzando il suo catalogo con un’uscita violenta ma curata al punto giusto.