RUMAHOY – Time II: Party

Pubblicato il 26/07/2020 da
voto
6.0
  • Band: RUMAHOY
  • Durata: 00:38:29
  • Disponibile dal: 17/07/2020
  • Etichetta:
  • Napalm Records
  • Distributore: Audioglobe

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Dopo averci divertito col suo album d’esordio “The Triumph Of Piracy”, il nerboruto capitan Yarrface ci ha intrattenuto per due anni ad ogni esibizione dei connazionali Alestorm bevendo litri di birra sul palco e sbizzarrendosi in gag al limite dell’improbabile. Tuttavia, anch’egli ha evidentemente voglia di tornare ad occupare la postazione dietro al microfono, e lo dimostra ovviamente sfoggiando tutta la propria ignoranza e goliardia in questo nuovissimo “Time II: Party”, che ad una copertina assurda e coloratissima a base di pirati col passamontagna, squali affamati, calamari mutilati e persino faraoni mummificati in sarcofagi galleggianti, abbina nuovamente una proposta musicale anche troppo vicina a quella dei loro ben più famosi compari di bravate, anche se diversificata dallo stile vocale basso e ruggente del nostro grosso amico. Per l’appunto, abbiamo nuovamente quella deriva folk metal dal gusto piratesco, caratterizzata da ritornelli divertenti ed orecchiabili, anche se si nota una maturità del comparto musicale chiaramente inferiore rispetto a quella della ciurma guidata da Christopher Bowes, in particolare per quanto riguarda l’efficacia delle composizioni ed il guitar work: quest’ultimo risulta infatti abbastanza sporco, abbozzato e distorto oltre la soglia necessaria, al punto tale da risultare quasi fastidioso all’ascolto in determinati passaggi; per non parlare degli assoli decisamente dimenticabili e il più delle volte superflui.
Nonostante gli evidenti difetti d’esecuzione, si tratta comunque di un ascolto divertente, almeno quanto il predecessore? Dipende, poiché mentiremmo se non ammettessimo di aver notato un leggero passo indietro dal punto di vista dell’incisività dei singoli brani, che qui risultano meno grintosi, seppur più danzabili e godibili se ci si trova magari su una spiaggia con in mano una bottiglia di rum con qualche amico e tanta voglia di spassarsela, rigorosamente a piedi nudi sulla sabbia. Discorso che cambia naturalmente se andiamo a leggere titoli e testi, poiché sarebbe sciocco non ammettere che vi sia quantomeno una punta di genialità in tutto ciò: dalla iniziale “Cowboys Of The Sea”, passando per la spassosissima “Harambe, The Pirate Gorilla” (chiara citazione al povero animale ucciso quattro anni fa in uno zoo di Cincinnati, in circostanze quantomeno ‘discutibili’), fino alla fecale “Poop Deck Party” e la violentissima “The Beer From My Town Is Better Than Yours”, ogni elemento delle lyrics è stato studiato col chiaro intento di risultare più buffo e nonsense possibile. Peccato che i singoli elementi musicali non siano stati curati con altrettanta dedizione, anche se bisogna ammettere che nella seconda metà vi è un sensibile miglioramento almeno dal punto di vista del songwriting.
L’eccessiva vicinanza, musicale e personale, agli Alestorm rappresenta la cosiddetta croce e delizia dei Rumahoy, i quali alla fine dell’album han collocato persino una sorta di cover apocrifa di “Drink”, intitolata “Stolen Crime” e le cui tematiche vertono sull’argomento della pirateria nel senso musicale e mediatico del termine. Tutte scelte che possono fungere potenzialmente da trampolino di lancio, nella speranza che tutti i fan di Chris e soci possano avvicinarsi alla proposta di capitan Yarrface, ma da un punto di vista puramente critico non si può non ammettere una discreta mancanza di personalità, compensata parzialmente da una buona dose di simpatia e spensieratezza, sufficiente a garantire almeno la sufficienza a questo prodotto.

TRACKLIST

  1. Cowboys Of The Sea
  2. Time To Party
  3. Treasure Gun
  4. The Legend Of Captain Yarrface
  5. Harambe, The Pirate Gorilla
  6. Poop Deck Party
  7. The Beer From My Town Is Better Than Yours
  8. 1000 Years Of Dust
  9. Full Mast
  10. Stolen Treasure
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