7.0
- Band: RUXT
- Durata: 00:59:00
- Disponibile dal: 19/01/2019
- Etichetta:
- Diamond Productions
- Distributore: Goodfellas
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I Ruxt, pur essendo attivi dal 2016, giungono già al terzo album con questo “Back To The Origins”, un titolo che, al di là di essere estrapolato da una canzone presente nel disco, è comunque emblematico di quello che sembra essere l’intento della band: tornare alle proprie radici, riprendendo ed elaborando una serie di influenze che rimandano all’hard rock settantiano o al metal ottantiano. Il loro stile spazia infatti tra un genuino hard rock (Whitesnake), con tanto di straripanti assoli, al rockblues (Led Zeppelin), al metal italiano anni ’80 (ad esempio Vanadium), ma anche internazionale (Dio), con la voce del cantante Matt Bernardi che sembra parecchio far riferimento invece ad uno dei migliori cantanti venuti fuori soprattutto nello scorso decennio come Jorn Lande.
La tracklist è composta da undici tracce di rock energico, caratterizzate da un bel groove e da una bella performance da parte di tutti gli interpreti: d’altronde, parliamo di musicisti di tutto rispetto, quali Steve Vawamas (Athlantis, Mastercastle, Odyssea, Bellathrix) al basso, la coppia chitarristica composta da Andrea Raffaele (Snake, Rockit) e Stefano Galleano, nonchè il nuovo batterista Alessandro Fanelli (Ashen Fields). L’opener “Here And Now” è già un ottimo biglietto da visita, seguita dalla bellissima “I Will Find A Way”, traccia dalle forti venature blues, ma tutta la tracklist si assesta davvero su buoni livelli. Va evidenziato, peraltro, come la band sembri privilegiare ritmi veloci e vivaci, ma intorno alla metà dell’album troviamo invece due tracce decisamente meno irruenti, quali “Train Of Life” e ancor di più “Another Day With Your Soul”, un brano melodico e carico di feeling.
Un buon disco, magari non particolarmente originale a livello stilistico, ma senz’altro ben interpretato e con diverse belle canzoni.