5.5
- Band: SABATON
- Durata: 00:41:12
- Disponibile dal: 05/04/2005
- Etichetta:
- Black Lodge
- Distributore: Audioglobe
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Se siete dei cultori dell’epic/power metal più pacchiano e guerrafondaio, siete dei possibili fan dei Sabaton. Chi sono i Sabaton? Sono un gruppo svedese, formatosi nel 1999, che con questo “Primo Victoria”, pubblicano il loro primo album per la Black Lodge, anche se in realtà non è il loro vero e proprio debut. Infatti i Sabaton, dopo aver registrato anni fa il primo demo agli Abyss Studios, hanno ricevuto una offerta per registrare il primo full length, in realtà mai pubblicato. “Primo Victoria” quindi è il secondo album della band, e l’esperienza fatta si sente sui pezzi migliori. Veniamo all’album: la prima impressione che si ha al primo ascolto dell’opener è: “Wow! Che bomba!”. Ma andiamoci cauti, la prima canzone dell’album è anche la migliore, in quanto l’album si trascina stancamente nei suoi quaranta minuti abbondanti in cui i momenti degni di nota si presentano col contagocce, lasciando un senso di incompiuto che si trasforma in amarezza. La cosa che dovrebbe ‘sollevare’ la band, è che gli unici pezzi belli sono anche gli unici pezzi originali del lotto. Parliamo dell’opener “Primo Victoria”, forte di una inedita epicità che ci riporta alla memoria i migliori lavori targati Grave Digger, della epicissima “Wolfpack” marchiata a fuoco Sabaton, e della bella “Purple Heart”, cadenzata ed inesorabile nelle sue melodie. Purtroppo il bello si esaurisce in tre tracce (ed in una produzione stupenda), e le altre sei si perdono tra citazioni malmsteeniane e hammerfalliane, in un’accozzaglia di riff già sentiti almeno un migliaio di volte. Ed è brutto, quando si tocca il cielo con un dito, sprofondare così tanto…