voto
7.0
7.0
- Band: SADIST
- Durata: 00:35:00
- Disponibile dal: /05/2006
- Etichetta:
- Beyond Productions
- Distributore: Masterpiece
Streaming non ancora disponibile
Questo mese le ristampe sono quasi più interessanti delle nuove uscite! Assieme al mitico “Main Frame Collapse” degli Schizo (presto recensito su queste pagine!), ecco infatti tornare sul mercato un altro album fondamentale del metal tricolore, ovvero “Tribe”, il secondo full-length dei Sadist. Diciamo subito che – almeno per il sottoscritto – questo disco rappresenta quanto di meglio il nostro paese abbia partorito in campo metal assieme ad “Arte Novecento” dei Novembre, quindi potrete facilmente capire l’entusiasmo con cui chi scrive abbia accolto questa ristampa (che, tra l’altro, contiene anche tre gustose bonus track). “Tribe” non solo è il lavoro migliore della storia dei Sadist, ma è anche uno dei dischi più originali usciti dalla scena techno-death degli anni Novanta. Rispetto al precedente “Above The Light”, il sound del gruppo di Genova acquista ulteriormente in complessità e personalità, arrivando a sfiorare spesso e volentieri territori jazz-fusion. Le tastiere di Tommy disegnano melodie e passaggi atmosferici di una bellezza incredibile (ascoltare “From Bellatrix To Betelgeuse” per farsi un’idea!), il basso di Chicco compie evoluzioni che solo un maestro di questo strumento può permettersi di fare e il solido drumming di Peso e l’acido screaming di Zanna completano l’opera, portando il tutto su binari aggressivi anche quando – basti pensare a “The Ninth Wave” – le chitarre non vengono affatto utilizzate! “Escogido”, “India”, la succitata “From Bellatrix To Betelgeuse” e la titletrack sono i capolavori dell’album, ancora oggi insuperati dalla band, ma, a ben vedere, ogni singolo episodio meriterebbe una menzione. Con “Tribe” i Sadist divennero a tutti gli effetti una band di culto, non riuscendo a raggiungere un più ampio successo solo perchè – esattamente come tanti altri loro colleghi – erano troppo avanti per i loro tempi. Se soltanto fosse uscito pochi anni dopo, magari tramite una casa discografica affermata, “Tribe” oggi sarebbe sulla bocca di tutti, non solo dei fan più accaniti del techno-death. Tuttavia, non è mai troppo tardi…
N.B. Come al solito, il voto si riferisce soltanto alla qualità della ristampa!