6.5
- Band: SAINT ASONIA
- Durata: 00:50:36
- Disponibile dal: 25/10/2019
- Etichetta:
- Spinefarm
- Distributore: Universal
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Quattro anni dopo il discreto ma non certo memorabile debutto omonimo, tornano a farsi sentire i Saint Asonia, supergruppo formato dall’ex frontman dei Three Days Grace Adman Gontier e dal chitarrista degli Staind Mike Mushok, cui si aggiungono a questo giro il bassista Cale Gontier (che prende il posto di Corey Lowery dei Seether) e il batterista Sal Giancarelli, anche lui in arrivo dagli Staind. Come prevedibile, il genere proposto si muove sulle ormai rodate coordinate alternative metal delle band di provenienza, con un maggior peso specifico dell’hard rock mascellone dei Three Days Grace rispetto al nu-metal/post-grunge dei compagni di Aaron Lewis. Non stupisce quindi più di tanto che tra gli episodi migliori ci siano le due feature principali del disco; se “The Haunted” (con Sully Erna dei Godsmack) era già nota come primo singolo, e tutto sommato rientra nei canoni di cui sopra, la vera sorpresa è il duetto con Sharon den Adel dei Within Temptation su “Sirens”, che mantiene fede al titolo ammaliando fin dal primo ascolto. A completare un lato A abbastanza croccante, troviamo l’aggressiva opener “Blind”, la catartica “This August Day” (ispirata alla nascita del figlio, avvenuta mentre Gontier era in rehab) e le più cadenzate “Ghost” e “Beast”, cui hanno collaborato rispettivamente Dustin Bates degli Starset e Keith Wallen dei Breaking Benjamin. Viceversa, potendo contare solo sulle proprie forze, la seconda metà della tracklist (ivi comprese le due bonus track presenti nella versione europea) si rivela più canonica e meno frizzante, con la sola eccezione della titletrack. Da qui il voto in calce, frutto di una media matematica ma anche sintomatico di un gruppo che, pur senza sfigurare in un panorama piuttosto affollato, stenta a lasciare il segno come fatto dalle band madri in passato.