8.0
- Band: SAINT DEAMON
- Durata: 00:45:40
- Disponibile dal: 25/01/2008
- Etichetta:
- Frontiers
- Distributore: Frontiers
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In tutta sincerità erano anni che non ascoltavo un album d’esordio di puro power metal di questa caratura, e la band svedese dei Saint Deamon ci ha regalato un lavoro dal tasso qualitativo veramente notevole; ma andiamo con ordine: il bravissimo drummer Ronny Milianowicz, uno che ha collaborato con band del calibro di Hammerfall, Dionysus, Primal Fear e Ride The Sky (mica male!), decide di formare una band tutta sua e inizia a reclutare componenti all’altezza di un progetto importante. Così arrivano il fido bassista Nobby Noberg, anch’egli dai Dionysus, Toya Johansson alle chitarre (vanta esperienze con Ride The Sky e Sinner) e dietro ai microfoni direttamente dai Highland Glory Jan-Thore Grefsadt, autentico fuoriclasse dall’ugola d’oro che, senza timore di sbilanciarmi, ricorda il Michael Kiske dei tempi migliori! Con una line-up di questa caratura era giusto attendersi un lavoro notevole e i nostri non ci hanno deluso: “In Shadows Lost From The Brave” è un concept album che ci narra le disavventure di un vascello guidato dal capitano Saint Deamon e che è indirizzato, insieme alla sua ciurma, verso i confini del mondo; una storia di per sé avvincente e misteriosa, che vi appassionerà durante l’ascolto, brano dopo brano. Dopo un’intro strumentale si parte subito con un capolavoro, “My Judas”: introdotta da una chitarra acustica a 12 corde, il brano ha un sapore oscuro e una melodia che si fa prendere sin dal primo ascolto; i nostri si confermano dei fuoriclasse con la successiva song rappresentata dalla title track, un up tempo orchestrale che nel bridge ricorda i primi Helloween di Kiske e Hansen e i Primal Fear. L’ascolto prosegue e non si riesce a trovare una canzone che risulti fuori dal coro: così song come “My Heart”, “The Burden”, la rhapsodiana “No Man’s Land”, per non tralasciare “Ride Forever” che ci ricorda le sonorità degli Hammerfall e la breve ma accattivante “Black Symphony”. I nostri si rivelano particolarmente ispirati anche con la ballad: ascoltate “My Sorrow” e ne troverete conferma. Meritano di essere menzionate anche “The Brave Never Bleeds”, il cui tema centrale trae ispirazione dal film “La Passione” di Mel Gibson e il mid tempo “Run For Your Life” che va a chiudere l’album. Come avrete notato tutte le song della release meritano di essere menzionate, un album come non se ne ascoltavano da tempo; se siete degli ascoltatori attenti noterete poi che l’album, dal punto di vista stilistico, è suddiviso in due parti: una prima dal sapore oscuro, che ricorda le atmosfere create dalla letteratura romantica, la seconda invece molto più epica e dal tono melodrammatico. Per una band esordiente, anche se i suoi componenti vantano numerose collaborazioni, un lavoro di notevole spessore tecnico e creativo. Songwriting ispirato, melodie accattivanti e trascinanti, tecnica da vendere e una voce, quella di Grefsadt, assolutamente straordinaria. Se siete amanti del power metal questo album non può assolutamente sfuggirvi, ascoltare per credere!