7.5
- Band: SAINT DEAMON
- Durata: 00:46:11
- Disponibile dal: 21/04/2023
- Etichetta:
- AFM Records
Spotify:
Apple Music:
Pochi ma buoni: proverbio amicale che possiamo benissimo accostare alle produzioni dei Saint Deamon, band heavy/power svedese che, con il qui presente “League Of The Serpent”, giunge a quota quattro album sfornati in oltre quindici anni di carriera. Un traguardo celebrato anche sulla copertina del disco stesso: mentre il vascello del gruppo sfida il mare aperto sullo sfondo, dietro alla figura femminile incappucciata, si innalzano tre imponenti colonne a formare il numero quattro in stile romano.
Tornando alla musica, come nel precedente “Ghost” (del 2019), il quartetto guidato dal cantante Jan Thore Grefstad è stato in grado di assemblare un lavoro variegato, riuscendo ad associare ai classici elementi melodici e sinfonici anche fattori più articolati e comunque non troppo ancorati al genere. Il risultato sono questi undici brani, per un totale di quarantacinque minuti abbondanti in cui il coinvolgimento è assicurato, proprio per quanto scritto poco fa: dalla vivace “At Break Of Dawn” sino alla conclusiva e grintosa “They Call Us Demons”, la varietà emotiva e stilistica dei vari pezzi ci permette di attraversare diversi stati compositivi, rafforzando così la qualità globale del full-length.
Forza trainante dei Saint Deamon è ancora una volta la voce di Grefstad, potente, squillante ma anche corposa ed avvolgente, senza mai dare quel senso di piattezza che si traduce spesso in monotonia o peggio ancora noiosità, togliendo la giusta singolarità al pezzo in questione. Oltre alla già citata opener, segnaliamo sicuramente la title-track, bilanciata tra strofe oscure e più cadenzate ed un refrain orecchiabilissimo; pezzo che, crediamo, troverà sicuramente posto in sede live. Interessante anche “Lost In Your Sin” con il suo inizio molto ritmato e tribale, prima di aggrapparsi a coordinate quasi prog, sfociando poi in un ritornello arioso, cerimoniale; essa costituisce una ulteriore testimonianza della capacità del gruppo di Örebro di saper cogliere e proporre più elementi stilistici, così da arricchire la proposta generale. E la successiva “Gates Of Paradise” non fa altro che confermare tale versatilità: brano zeppo di variabili ritmiche, coordinate dal nuovo batterista Alfred Fridhagen, con tanto di esplosione ‘happy metal’ nel ritornello portante.
Insomma, “League Of The Serpent” ne ha per tutti, sottolineando la bontà compositiva di una band non così produttiva ma che quando scende in campo lascia sempre il segno.