SAMAEL – Hegemony

Pubblicato il 12/10/2017 da
voto
7.5
  • Band: SAMAEL
  • Durata: 00:47:18
  • Disponibile dal: 13/10/2017
  • Etichetta:
  • Napalm Records
  • Distributore: Audioglobe

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Maestri incontrastati di una particolare formula che unisce la marzialità industrial a non pochi elementi afferenti alle loro radici più estreme, i Samael con questo “Hegemony” non perdono un briciolo della loro unicità, tornando per certi versi indietro di qualche anno; il primo paragone che viene in mente all’ascolto è infatti con quel “Reign Of Light” che, nel lontano 2004, segnava un passaggio a forti tinte elettroniche tra la rivoluzione di “Passage” ed “Eternal” e l’aumento di violenza e minimalismo dei lavori successivi; dimensioni che qui trovano un efficace equilibrio. Si parte subito con un approccio epico e cadenzato sotto forma della title track, in cui spicca da subito la caratteristica voce roca ma espressiva di Vorph. “Samael” è come da titolo un brano manifesto dell’attuale stato della band: trascinante, ritmata e incalzante secondo gli stilemi ormai consolidati, che vedono anche far capolino massicce dosi di passaggi più cupi e ricchi di tessiture di tastiere. Esemplare al riguardo la sequenza successiva, con la monolitica “Angel Of Wrath”, o le sciabolate di tastiere che si intersecano con le gelide chitarre in “Rite Of Renewal”. “Red Planet” e “Black Supremacy” paiono fin dal titolo due gradini di un percorso esoterico votato allo spazio e all’emancipazione dell’Io, a cui del resto i Samael ci hanno in parte abituati anche nei loro testi, sempre pregni e ricchi di interpretazione (“We create now our future past / When we look back, black history / It started slow, its coming fast”), mentre nella seconda parte dell’album – comunque molto omogeneo e privo di particolari cali – si segnalano quantomeno “Land Of The Living”, che farebbe la gioia di tutti i fan dell’EBM, e “Against All Emenies”: il pezzo più cupo del lotto e insieme figlio di quegli anni ottanta a cui i Samael guardando talvolta con personalità, tra primordi dell’industrial e derive goth, a metà strada tra Sisters Of Mercy e Young Gods, per intenderci. C’è anche spazio in chiusura per una versione perversa e parzialmente decostruita della beatlesiana “Helter Skelter”, su cui i Samael ben esplicitano il messaggio di caos satanico sotteso all’originale, aggiungendo delle tastiere pompose e d’effetto. Per i nostalgici del loro passato black, restano sempre i W.A.R., il loro side project votato alla riproposizione dei primi due album; per tutti coloro che invece apprezzano senza storcere il naso anche le loro derive siderali, che facciano loro questo “Hegemony” senza timori.

TRACKLIST

  1. Hegemony
  2. Samael
  3. Angel Of Wrath
  4. Rite Of Renewal
  5. Red Planet
  6. Black Supremacy
  7. Murder Or Suicide
  8. This World
  9. Against All Enemies
  10. Land Of The Living
  11. Dictate Of Transparency
  12. Helter Skelter
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