SAMAEL – Lux Mundi

Pubblicato il 24/04/2011 da
voto
8.0
  • Band: SAMAEL
  • Durata: 00:49:03
  • Disponibile dal: 29/04/2011
  • Etichetta:
  • Nuclear Blast
  • Distributore: Warner Bros

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Samael, una band da sempre imprevedibile e cangiante, assolutamente originale e stolidamente unica nel panorama metallico degli ultimi vent’anni. Cos’altro scrivere ancora del loro cammino, che non sia già stato scritto? Mostruosi e sinistri blackster fino al capolavoro “Passage”; contaminati dall’elettronica e dall’industrial, ma soprattutto illuminati dalla luce zen e filosofica nei lavori che vanno da “Eternal” a “Solar Soul”; inaspettatamente tornati alle origini con il demone sonico e futurista “Above”, risalente ad appena due anni fa. E ora? Cos’hanno combinato i Samael con questo nuovo “Lux Mundi”, anticipato un paio di mesi fa dall’EP “Antigod”? Dalle parole di Vorphalack, carismatico frontman degli elvetici, pare addirittura i Samael siano arrivati ad un passo dallo scioglimento prima di decidere di ricompattare idee, oscure visioni ed imperante marzialità e sfornare il qui presente neonato, ennesimo ibrido black-industrial che però, questa volta, ci sembra realmente e tangibilmente accostabile a quel già citato “Passage” che fu trampolino di lancio per Xytras e compagni. I Samael hanno chiaramente fatto un passo indietro rispetto ad “Above”, rallentato l’andatura e diminuito la violenza, mantenendo però intatta quell’aura tetra e spartana, radicale ed immobile nel suo mutare, che si rivela di fondamentale importanza in “Lux Mundi”, dove la Luce del Mondo non si capisce mai se sia originata dal Positivo o dal Negativo. E poi ci sono le melodie, la voce ruggente e aliena, i ritornelli caustici, i groove tipici dei Samael, roboanti e quasi estatici, che riprendono i dischi solari della carriera del quartetto rossocrociato. Provate ad ascoltare la doppietta “Of War” / “Antigod” e diteci se non vi ricorda a tratti i vari “Angel’s Decay”, “Shining Kingdom”, “Jupiterian Vibe”. Soprattutto la seconda rappresenta benissimo i Samael del 2011, che riescono magicamente ad inanellare una sequela di pezzi spaventosa per intensità, originalità e orecchiabilità. “Lux Mundi” però – attenzione – non è un “Passage parte seconda”, bensì presenta, oltre a suoni pulitissimi e bombastici, un’epicità tutta sua che i synth e le tastiere di Xy trasportano con estrema facilità e rinnovata ispirazione alla mercé dell’ascoltatore. E mentre “Mother Night” si può considerare la nuova “Moonskin”, ecco che la fredda catarsi di “Pagan Trance” ci rammenta “The Ones Who Came Before”. Spettacolare chiusura affidata alla possente “Soul Invictus” e alla più blackish “The Truth Is Marching On”, ottimo epilogo di un album che ci fa ritrovare i Samael in splendida forma, incerti se considerarli ringiovaniti oppure maturati ulteriormente. Fatevi un favore e – nonostante il gruppo dal vivo non riesca ancora a richiamare grandi audience – recuperate al più presto questo lavoro. I Samael si confermano marziani.

“They’re here. But they don’t belong”.

TRACKLIST

  1. Luxferre
  2. Let My People Be!
  3. Of War
  4. Antigod
  5. For A Thousand Years
  6. The Shadow Of The Sword
  7. In The Deep
  8. Mother Night
  9. Pagan Trance
  10. In Gold We Trust
  11. Soul Invictus
  12. The Truth Is Marching On
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