4.0
- Band: SANDNESS
- Durata: 00:50:52
- Disponibile dal: 16/12/2016
- Etichetta:
- Sleaszy Rider Records
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Tornano alla carica i trentini Sandness tre anni dopo il debutto “Like An Addiction”, licenziato come il disco in esame, “Higher & Higher”, dalla greca Sleaszy Rider. Se il primo lavoro si era meritato un buon 6,5 nella sua recensione su Metalitalia.com, qualcosa tra i due album è andato storto, perchè ciò che chi vi scrive sta ascoltando non è nulla di neppure lontanamente accostabile alla sufficienza. Ma andiamo con ordine, partendo dal sound proposto dal trio di Rovereto, e cioè uno sleaze/glam con netti richiami alla scena scandinava dell’ultimo decennio, Reckless Love, Crashdiet e Santa Cruz su tutti, ma con uno sguardo fisso alla Sunset Strip ed alle band principali della scena hair metal dei primi anni Novanta. E fin qui tutto bene, i problemi sono altri, e cerchiamo di analizzarli in maniera costruttiva. Partiamo dal songwriting, povero, troppo semplice e poco curato, che trasmette all’ascoltatore una sensazione di sufficienza da parte della band, come se i brani fossero stati scritti giusto per scriverli e non con l’intento di realizzare qualcosa di valido. Strumentalmente il grande problema è il cantato, approssimativo ed insicuro, con le vocals del bassista Mark Denkley che spesso stonano cercando di cantare frasi che a fatica stanno nei tempi della canzone, quando non appaiono quasi timide e timorose. E la produzione è sbagliata, completamente; affossa gli strumenti e li mette in costante secondo piano nei confronti della voce, creando un vuoto attorno al cantante ed enfatizzando ancora più i problemi dietro al microfono. Sinceramente c’è poco da salvare in questo disco. Tutto il discorso va rivisto per bene a tavolino e pianificato meglio prima di rimettere mano agli strumenti.