5.5
- Band: SANGUISUGABOGG
- Durata: 00:33:54
- Disponibile dal: 26/03/2021
- Etichetta:
- Century Media Records
- Distributore: Sony
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Dopo aver dimostrato per anni le proprie incredibili capacità di talent scouting (menzioniamo a caso Morbus Chron, Vampire e Skeletal Remains), in questo inizio 2021 la Century Media incappa in quello che forse è il gruppo death metal più traballante e inconsistente del suo altrimenti egregio roster estremo. Una realtà giovane e sulla carta piena di entusiasmo, ma che nei fatti non si rivela superiore a certi abomini smerciati un tanto al chilo dalle varie Sevared e Comatose, e che dopo un demo piuttosto chiacchierato tra i fanatici delle sonorità più gutturali e depravate (“Pornographic Seizures” del 2019) si appresta oggi a fare il ‘grande salto’ potendo contare su una campagna promozionale massiva, una resa sonora di livello, videoclip realizzati in collaborazione con la Troma, eccetera, eccetera, eccetera… ma la qualità della musica? Diciamo subito che, muovendosi tra i Cannibal Corpse del periodo “Butchered at Birth”/“Tomb of the Mutilated” e altri macellai come Broken Hope, Devourment e Mortician, i Sanguisugabogg evidenziano sia palesi limiti tecnici (e su questo saremmo disposti a chiudere un occhio, vista la connotazione ignorante e basica della proposta) che soprattutto compositivi, dando vita ad una tracklist inspiegabilmente bolsa e priva di quella freschezza che sarebbe lecito aspettarsi da quattro ragazzi all’esordio discografico.
Il groove ovviamente non manca e viene anzi sfoggiato in tutta la sua grassezza fin dall’opener “Menstrual Envy”, eppure di rado riesce ad offrire all’ascoltatore momenti catchy, spontanei e genuinamente trascinanti, confluendo in brani che nel loro incedere melmoso inframezzato da accelerazioni repentine scorrono (quasi) senza colpo ferire. Per intenderci, i suddetti autori di “Molesting The Decapitated” – pur avendo alle spalle una carriera pluriventennale – risultano tutt’ora più coinvolgenti della formazione dell’Ohio, e con questo crediamo di aver detto tutto sul tiro e l’espressività di “Tortured Whole”, zoppicante persino durante gli intermezzi modellati sulle atmosfere di certe soundtrack horror degli anni Ottanta. Meglio andarsi ad ascoltare un’altra volta “Tropical Sun” dei Fulci, musicisti di gran lunga superiori ai Sanguisugabogg sotto praticamente ogni punto di vista…