7.5
- Band: SANHEDRIN
- Durata: 00:43:54
- Disponibile dal: 14/03/2025
- Etichetta:
- Metal Blade Records
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Che i Sanhedrin avessero qualcosa che prima o poi gli avrebbe fatto fare quel saltino di notorietà si era già notato da parecchio tempo: sensazione, questa, confermata dopo la firma con Metal Blade per “Lights On”, uscito nel 2022. Dopo tre anni di pausa, il trio di New York torna con quello che a nostro giudizio si dimostra un album maturo, completo e in grado di farci ascoltare un bell’heavy metal tinto di blues e di hard rock sporco da distilleria clandestina: “Heat Lightning”.
Dopo tre dischi che avevano fatto notare questo nome nel panorama underground della New Wave Of Traditional Heavy Metal, è evidente come la Metal Blade abbia dato a un processo in divenire una accelerata non da poco, grazie ai mezzi messi a disposizione di Erica Stoltz, Nathan Honor e Jeremy Sosville: in primis, il fatto che dietro alla console ci siano Matt Brown, ex membro degli A Pale Horse Named Death, e Jerry Farley, già dietro al mixer di band come Sick Of It All e Lamb Of God.
Questo cambiamento importante rispetto a quanto proposto fino ad ora si traduce in una produzione più pulita e rifinita e a composizioni che in parte abbandonano le influenze più mistiche di album come “The Poisoner” (del 2019), per concentrarsi di più su una bordata di riff scanzonati: un mix di hard rock primordiale, speed metal e blues.
Il cambio stilistico è evidente sin dalla prima “Blind Wolf”, che evidenzia subito una volontà di posizionarsi su coordinate stilistiche molto più veloci rispetto al passato, dove la voce di Erica Stoltz si pone in maniera più blueseggiante e in primo piano, rispetto a illustri colleghe che preferiscono un approccio più ‘sacerdotale’ all’heavy metal.
Ritornelloni che ammiccano a un certo hard rock più commerciale si sentono nella traccia che dà il nome al disco, ma senza mai scadere nel banale ed anzi dando un tocco di freschezza a riff e cori che il trio piazza sapientemente fra un assolo e un’altra strofa, mentre il lavoro di Sosville alla chitarra viene finalmente valorizzato da una produzione degna di questo nome.
La vena più motorheadiana emerge con la successiva “Above The Law”, mentre gli Accept risuonano fortissimi in “The Fight Of Your Life”: tutti pezzi che, oltretutto, hanno dietro storie e ispirazioni di vario tipo, anche se la nostra preferita resta il singolo “Franklin County Line”, ispirata all’area nord dello stato di New York dove i musicisti stessi sono cresciuti. Non poteva poi mancare la ballata, un grande must dei Sanhedrin: in questo disco si chiama “King Of Tides” e fa tornare quell’aspetto dei dischi precedenti più ammiccante al doom metal.
Il disco scivola forse nella faciloneria verso il finale, ma, se si ascolta l’album più di una volta, anche un brano quasi alla Jag Panzer come “High Threshold Of Pain” finisce per piacere, così come la finale “When The Will Becomes The Chain” dove la Stoltz fornisce a noi ascoltatori una prova vocale veramente molto notevole.
Classe, energia e un’ottima produzione non possono che accendere i riflettori su una band finora piuttosto schiva e lontana dai grandi palcoscenici: “Heat Lightning” convince e porta una bordata di freschezza in una scena che ha sicuramente bisogno di un lampo di questo tipo.