voto
8.0
8.0
- Band: SARKE
- Durata: 00:37:29
- Disponibile dal: 28/04/2009
- Etichetta:
- Indie Recordings
- Distributore: Audioglobe
Spotify:
Apple Music non ancora disponibile
Amanti del metal old school, gioite: c’è una nuova band in città. Sono i Sarke, norvegesi, un progetto nato dal leader Sarke, gia membro di Khold e Tulus, che per l’occasione ha reclutato il Frank Sinatra del Black Metal: Nocturno Culto. L’intero album è aleggiato da un’atmosfera molto primi anni ’90, complice anche la scelta di registrare alla vecchia maniera. Le canzoni sono prevalentemente dei midtempo, ma i fantastici arrangiamenti predisposti fanno sì vhe lle atmosfere del disco mutino spesso. Dal granitico thrash metal di alcuni brani si passa infatti indistintamente a delle atmosfere mistiche e drammatiche di altri. L’amalgama è perfettamente riuscito, si cambia registro anche all’interno dello stesso pezzo. Niente da dire ovviamente sulle linee vocali di Nocturno Culto, perfettamente a suo agio nel gruppo. “Primitive Killing” inizia il disco così come gli ultimi Darkthrone avevano concluso il loro: punk black metal. La title track “Vorunah” invece rallenta il ritmo e vede la comparsa delle tastiere a raggelare l’atmosfera. Splendida “The Drunken Priest”, mistica in alcuni frangenti, tonica e forte in altri. Depressiva “Frost Junkie”, nel suo lento e malsano incedere: il riff portante di Sarke è veramente claustrofobico qui, alla Burzum diremmo. “Old” riparte invece alla grande con la sua vigoria tipica del thrash, fantastico però l’arrangiamento tastieristico che stacca alla grande con l’incedere del brano. “Cult Ritual” è ancora darkthroniana alla ultima maniera. Il disco si chiude poi con “13 Candles”, altro brano lento e melanconico, e con i due minuti di sfuriata black metal che rispondo al titolo di “Dead Universe”. Un grande disco, insomma: amanti del vecchio black metal, seguaci della scena dei primi anni ’90, tuffatevi dentro queste atmosfere. Come canta Nocturno Culto su “Old”: “I’m old i’m dying, hell can wait!”.