6.5
- Band: SARKOM
- Durata: 00:30:01
- Disponibile dal: 02/12/2016
- Etichetta:
- Dark Essence Records
- Distributore: Audioglobe
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Una volta una release con un minutaggio di trenta minuti era considerata (a ragione) un Mini-LP (i CD allora non c’erano ancora). Oggi invece qualsiasi etichetta del globo non ha alcun dubbio per far passare tali release per dei propri e veri full length. Su questo loro ragionamento ci troviamo completamente in disaccordo, anche perchè il prodotto viene pagato a prezzo pieno dal consumatore (per non parlare del fatto che nei primissimi Anni ’90 quello che era un mini-LP si pagava in lire e ora si paga in euro). Ringraziamo dunque la Dark Essence Records per questa generosa proposta (come tutte le altre etichette del globo o quasi), ma esoneriamo da questo giudizio i veri autori della release in oggetto, ovvero i norvegesi Sarkom giunti al loro quarto lavoro su lunga distanza. Non cambia l’approccio della band alla musica nera rispetto al passato, mentre ci sono alcuni elementi di novità e di modernità, specialmente a livello di sound. A dir la verità a livello di presentazione non si inizia propriamente con il piede giusto in quanto la copertina del CD mal si abbina ad un titolo come “Anti-Cosmic Art”, che lascia presagire a tutto un universo assai diverso di immagini. Per concludere anche i titoli delle canzoni fanno un po’ a pugni con quello che dovrebbe essere una dichiarazione seria di odio e guerra all’universo e alla vita, magari in stile Craft. Ma, dopo tutta questa prefazione, giungiamo finalmente al succo, ovvero alla musica presente su questo lavoro. I Sarkom stupiscono subito tutti perchè partono alla grandissima con un brano anticosmico eccellente, il più violento dell’intero lotto. Viene proposto un black metal volto al futuro, dai suoni moderni, oscuro e gelido come il cosmo; lo stile è quello proprio dei Nostri, ma il ‘filone’ che questa band sembra perseguire potrebbe essere quello degli ultimi Mayhem e di tutti quei gruppi che intendono quello stile di black metal allo stesso modo. Molto avvincente, sul brano d’apertura, è il refrain evocativo e malsano che richiama alcuni gruppi del più estremo black metal francese. Davvero ottima opener, che però non viene superata in brillantezza dalle altre canzoni. In “Mind-Abscess” c’è ancora l’atmosfera luciferina di prima, il riffing portante è ritmato e d’impatto però già qui i Sarkom perdono in spessore ed il mood killer ed anticosmico dell’opener è scemato drasticamente. Tutto peggiora con il brano successivo dove le ‘innovazioni’ stilistiche (contenute e moderate) adottate proprio non convincono. Poi la band si riprende, specialmente quando torna a picchiare giù duro dando sfogo alla velocità: ritorna la tensione escatologica ed il black metal torna a farsi freddo con un tocco futurista che qui non guasta. A brevi tratti il mood impresso dai Sarkom alla musica riesce persino ad alienare l’ascoltatore, ottimo risultato ma episodico. Bello marcio e bestiale è “Sodomy And Lust”, brano storico dei Sodom riproposto qui con una giusta convinzione. “Black Metal Necrophilia” è uno dei brani meno personali e sperimentali dell’intera release, ma è anche uno dei pochi a convincere appieno (e questo dovrebbe far riflettere un po’ la band). Ritornano i riff puramente black metal ed i tempi veloci e martellanti: è su questi binari che passa necessariamente il treno giusto per i Sarkom per rappresentare al meglio il loro sentimento anticosmico. Release a tratti discreta, del resto la band dopo tanti anni di attività ha una certa esperienza nel saper scrivere brani interessanti, ma assolutamente non trascendentale.