7.5
- Band: SATAN
- Durata: 00:47:35
- Disponibile dal: 16/10/2015
- Etichetta:
- Listenable Records
- Distributore: Audioglobe
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A due anni di distanza dalla pubblicazione del superbo “Life Sentence”, i redivivi Satan ritornano sul campo di battaglia più agguerriti che mai, palesando nuovamente un’ispirazione di ragguardevole fattura per merito di un’opera tanto complessa quanto affascinante nella sua globalità. Sin dalla copertina è lapalissiano che il collettivo inglese intenda proseguire il percorso artistico intrapreso con il disco precedente, vergando un cangiante mosaico sonoro dal quale emerge un’articolata miscela composta da speed, thrash ed epic metal. Le dieci composizioni contenute nell’album necessitano difatti di numerosi ed attenti ascolti, al fine di poter apprezzare pienamente i raffinati dettagli di cui sono composte. Inciso nei First Avenue Studios di Newcastle, missato e masterizzato dal veterano Dario Mollo (Crossbones, The Cage, Voodoo Hill), “Atom By Atom” è un lavoro caratterizzato da un’impalcatura sonora asciutta e naturale, oculata scelta stilistica che ci riporta inevitabilmente agli albori degli anni Ottanta. L’ugola tagliente, teatrale ed a tratti schizoide del frontman Brian Ross si incastra alla perfezione nei riff arzigogolati, costruiti con perizia certosina dall’infaticabile coppia di asce formata da Steve Ramsey e Russ Tippins. I fuochi pirotecnici che rendono esplosive le sezioni strumentali di “Ruination” e “In Comtempt” stupiscono per la loro imponente mole di tecnica e creatività. Rimaniamo altresì storditi dalla spietata efferatezza scaturita dalla velocissima “Farewell Evolution”, mentre “My Own God” e “Ahriman” svelano un malcelato afflato epico, volto principalmente ad enfatizzare la ‘grandeur’ delle trame vocali. “Bound In Enmity” e la title track attualizzano invece con successo gli schemi della caparbia musicalità tipica del thrash metal della Bay Area. Sebbene emerga qualche lieve caduta di tono nel macchinoso epilogo narrato da “The Fall Of Persephone”, accogliamo a braccia aperte un album di elevato spessore artistico, meritevole di entrare a far parte nella discografia di ogni appassionato che si rispetti.