7.5
- Band: SAVAGE MASTER
- Durata: 00:35:50
- Disponibile dal: 05/08/2022
- Etichetta:
- Shadow Kingdom Records
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Giunti al quarto album, gli statunitensi Savage Master sembrano aver trovato la giusta dimensione musicale: il loro heavy metal classico, in tutto e per tutto devoto alla NWOBHM e a certo hair metal ottantiano, risulta finalmente godibile, efficace, potente – come non era mai successo nei lavori precedenti, nei quali si respirava soltanto uno stanco senso derivativo.
“Those Who Hunt At Night” è un disco che in mezz’ora consuma il meglio delle movenze del metal più classico, ma lo fa in modo entusiasmante, rifiutando ogni vana ricerca di originalità e prediligendo la forza espressiva tipica di questo genere: brani selvaggi, con sequele di grandi riff, melodie orecchiabili, il tutto innervato da un piacevole sentore d’urgenza espressiva, come se tutto fosse spinto dal desiderio di ‘suonare del sano heavy metal’.
La cantante Stacey Savage appare finalmente personale e libera da altri riferimenti, senza offrire prestazioni memorabili, ma accompagnando i brani con la grinta giusta e un’espressività assolutamente adeguata (anche laddove emergono dei difetti tecnici, come in “The Hangman’s Tree”, non sembra mai fuori posto). Il resto dei musicisti esegue l’album nel modo migliore: sporco, senza orpelli, vivido come se si trattasse di una live session. Molto interessante anche la produzione, a metà strada tra vintage e modernità – ma pendente più verso la prima accezione: si ascoltino brani come “Spirit Of Death”, dove sembra di essere a metà strada tra le nuove idee sonore di giovani band classic metal (come gli Enforcer) e il recupero di una delle tante perle sepolte della wave del metal britannico degli anni Ottanta.
Tutto l’album risulta davvero piacevole, figlio di una tradizione inossidabile, in un omaggio rigenerante ai classici dell’heavy metal. Se si cerca qualcosa di originale e ricercato bisogna restarne alla larga, ma se si ha voglia di ascoltare della musica genuina, defaticante – e magari fare un tuffo in un passato musicale intramontabile – “Those Who Hunt At Night” è un ottimo disco.