7.5
- Band: SAVAGE MESSIAH
- Durata: 00:44:59
- Disponibile dal: 17/05/2019
- Etichetta:
- Century Media Records
- Distributore: Sony
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Finalmente, una volta tanto, il coraggio di cambiare rotta raccoglie frutti quasi insperati alla vigilia. Già, perché più di un dubbio aveva sollevato la scelta compiuta dai Savage Messiah nell’ultimo “Hands Of Fate”, rilasciato poco meno di due anni fa: abbandonare, quasi totalmente, la via del thrash abbracciando uno stile più speed and heavy, a tratti più morbido e melodico. Un tentativo che era andato di fatto a vuoto, lasciando il piede del buon Dave Silver nelle canoniche due scarpe. La caparbietà di sviluppare questa manovra stilistica ha comunque prevalso sull’idea di un ritorno alle origini, portando quindi la band inglese ad un tanto sostanziale quanto riuscito rinnovamento. Ed il nuovo volto dei Savage Messiah si chiama “Demons”: un agglomerato di grintoso heavy metal in cui gli stilemi del genere, passati e presenti, si mescolano alla perfezione, regalandoci una cinquantina di minuti freschi, massicci e coinvolgenti. E se a ciò aggiungiamo un notevole tasso di orecchiabilità, il gioco è fatto: undici brani che, proprio per la loro musicalità, troveranno sicuramente spazio anche in sede live – una previsione in realtà realizzatasi visto che nei recenti tre show italiani, in accompagnamento ai Symphony X, sono state ben otto le tracce di “Demons” proposte, monopolizzando così l’intera setlist.
Anche perché la scarica di adrenalina trasmessa dall’opener “Virtue Signal” è di quelle sudorifere, in perfetto power-thrash style, cerimoniando il tutto in sede di refrain, stampabilissimo in mente e carico di energia. Una giocata poderosa a cui si alterna (sarà poi questa la struttura base dell’intero album) un brano più cadenzato e classico nella sua modernità come “What Dreams May Come”. Una quinta fatica “Demons” che segna come detto anche un notevole passo in avanti dell’intera band dal punto di vista della maturità e pure di una certa furbizia d’intenti. In un colpo solo, infatti, i nostri riescono ad accontentare i metallari nudi e crudi (Heretic In The Modern World) oltre agli amanti delle sonorità più hard-rock e – perché no – pure radiofoniche, sfoderando un pezzo dalle tinte fortemente pop, alla Jon Bon Jovi (“Parachute”). I Savage Messiah, tuttavia, non dimenticano del tutto le proprie radici e con “Under No Illusion” prima e soprattutto con “Down And Out” poi, appesantiscono il piede sull’acceleratore, aumentando sia il ritmo sia la gravosità della proposta. Picchi vorticosi che subiscono un rallentamento melodioso durante il quale l’italiano Silver interpreta al meglio l’appassionata “The Lights Are Going Out”. Ma non è finita: il tempo di un respiro profondo ed ecco in arrivo un nuovo stacco di speed ultramoderno grazie a “The Bitter Truth”, singolo uscito la scorsa settimana in concomitanza con la release ufficiale dell’album. All’appello mancherebbero ancora tre brani ma possiamo comunque già tracciare una linea di demarcazione definitiva al termine di questo ottavo pezzo. Da “Until The Shadows Fall” sino alla conclusiva “Steal The Faith In Me” i toni, infatti, si appiattiscono, rovinando per così dire quanto di buono aveva prodotto la band fino a questo punto. Tralasciando quindi la parte finale di “Demons” possiamo tranquillamente dare il ‘bentornati’, o un nuovo ‘benvenuti’, ai Savage Messiah, augurandoci che sia la volta buona.