7.5
- Band: SAVATAGE
- Durata: 00:38:53
- Disponibile dal: 20/05/1985
- Etichetta:
- Atlantic Records
- Distributore: Warner Bros
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“Power Of The Night” rappresenta, nella storia dei Savatage e più ampiamente nella storia dell’heavy ottantiano, il classico album di transizione. Non fosse giunta infatti solo l’anno successivo la brusca interruzione dell’insufficiente “Fight For The Rock”, avremmo potuto tranquillamente vedere in questo terzo disco firmato Savatage un valido preambolo allo stupefacente “Hall of The Mountain King”, ma la storia non ha voluto così. Anche se la qualità delle composizioni rivelava una maggior maturità rispetto a “Sirens” e “Dungeons Are Calling”, purtroppo però questo lavoro cadde parzialmente vittima dell’ingresso della band nel mondo delle major e delle conseguenti imposizioni del mercato: tutti input che finirono in qualche modo per ‘spersonalizzare’ il sound dei Floridiani in questo capitolo. Limitati nell’uso delle loro armi più potenti, il carisma vocale e l’ecletticità solistica, i Savatage furono costretti a sposare la causa di un manierismo sempre più stringente in ambito classic metal, finendo per dare alla luce un bell’album, con molti momenti validi che risulta però incompleto sotto molti punti di vista. L’album si apre con la title-track “Power Of The Night”, un altro di quei brani del passato destinati a diventare classici. Seppure più impostato e ‘controllato’ rispetto magari a “Sirens”, l’attacco iniziale è molto buono e ci parla appunto di una band in crescita. “Unusual” mostra uno squarcio del riffing caratteristico di Criss e mantiene ancora su un buon livello il discorso personalità, ma già con “Warriors” cominciano a presentarsi i primi problemi, derivanti dalla volontaria schiavitù che la band si era scelta nei confronti degli schemi istituiti del metal classico. Anche “Necrophilia” mostra frammenti del classico sound Savatage, ma anche in questo caso, siamo ancora un po’ nascosti dal velo opaco di una produzione troppo pettinata, inadatta al sound che i Nostri cercavano. Non bastano la velocità e la ruvidezza di “Washed Out” per dare spinta all’album, e la successiva “Hard For Love” allontana di chilometri il disco dal tipo di musica che vorremmo… ruffiano e melodico, il brano è anche piacevole, ma assolutamente privo della drammatica teatralità che è la vera luce di questa band. “Fountain Of Youth” e “Stuck On You” sono un po’ più malvagie, e ci presentano un Jon più maturo, lasciando finalmente che la bravura dei Nostri spunti fuori, ergendosi sopra la piatta produzione e la struttura a prima vista banale. Insomma, “Power Of The Night” è un prodotto più che buono, che ci fotografa una band matura e pronta ad esplodere, ma il cui freno a mano è ancora tirato per via di una certa inesperienza. Per fortuna, lo scivolone successivo non comprometterà quanto di buono costruito finora, e anche grazie a questo solido mattone i Savatage in futuro potranno contare su una buona base di classici da suonare dal vivo.