SAVATAGE – Streets – A Rock Opera

Pubblicato il 01/02/2011 da
voto
9.5
  • Band: SAVATAGE
  • Durata: 01:08:33
  • Disponibile dal: 04/10/1991
  • Etichetta:
  • Atlantic Records
  • Distributore: Warner Bros

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I Savatage sono da sempre una band atipica. Capaci di sfornare due album consecutivi, di cui uno considerato universalmente come una ciofeca tremenda ed il successivo invece tra i migliori da loro composti, sono da sempre contraddistinti da una carriera che alterna numerose fasi di chiari e scuri, sia come carriera musicale che come vite personali dei musicisti della band. Gli anni a cavallo del 1990 sono stati di sicuro quelli più importanti per la band, anni in cui i Savatage cominciavano a staccarsi dal metal più convenzionale e asciutto degli esordi per approdare a lidi più complessi ed emozionali, figli di un modo assolutamente personale di intendere la musica. Questo percorso di evoluzione, cominciato dallo storico “Hall Of The Mountain King” del 1987 e terminato idealmente con il teatrale “Edge Of Thorns” del 1993, vede, tra continui cambi di line-up e problemi personali del leader Jon Oliva, la genesi dei più importanti album della band, tra i quali anche quella incredibile opera rock che riporta il nome di “Streets”. Un disco perfetto, coinvolgente e penetrante, caratterizzato da un songwriting unico nel suo genere, figlio di un lavoro a quattro mani effettuato dal mastermind Jon e dal suo grande amico Paul O’Neill, entrambi accomunati dalla passione per Broadway ed il teatro, una passione che si respira a pieni polmoni nelle sedici tracce di questo geniale lavoro. Ambientato nelle fumose strade di una New York incombente, oscura e maligna, in concept ci presenta una storia incentrata sulla controversa figura di una ex rock star, nota con il soprannome di “D.T. Jesus”. Una figura fragile e tormentata, dal passato fatto più di ombre che di luci, sulla quale Jon si sofferma, simile ad una telecamera inquadrata sull’anima, per analizzarla e regalarci un dipinto fatto di note e di liriche struggenti; una sorta di rappresentazione musicale dell’animo umano, nella quale le immagini vengono sostituite da sofferte linee vocali ed i colori sono invece il risultato di un’alchimia che fonde incredibili arpeggi a soffuse note di piano, su una base comunque sempre legata al metal di alta classe che la band floridiana suonava in quegli anni. La successione delle immagini create dalle canzoni è perfetta: un’intro oscura e sinistra, con candide voci di bambini ed uno scarno pianoforte, ci introduce alla canzone “Streets”, pezzo d’apertura descrivente alla perfezione l’ambiente in cui si svolgerà l’intreccio, come un sipario che si apra mostrando al pubblico la scenografia dietro nascosta. La successiva “Jesus Saves”, rocciosa nel riffing e rockettara nell’animo, ci presenta la tormentata figura su cui si incentra la storia. La successiva “Tonight He Grins Again” affronta la dipendenza dalla droga, il più grosso fantasma del protagonista, e lo fa con una descrizione a tinte fosche tracciate da un impianto musicale oscuro e darkeggiante, affiancato da liriche sicuramente tra le migliori di tutto l’album. Ognuna delle canzoni successive segue la ‘rinascita’, il ritorno al successo e la nuova caduta del protagonista, sottolineando i diversi cambi di sentimento e alternando brani più vivaci e pieni di speranza (“You’re Alive”), pezzi più furiosi quando l’oscuro passato della rockstar torna a perseguitarlo (“Sammy And Tex”) ed infine pezzi struggenti e privi di positività, per i momenti in cui l’animo tocca il fondo e non si riesce a vedere una via di uscita (“St. Patrick”,”New York City Means Nothing”). E dopo tutto questa incredibile successione di capolavori emozionanti e commoventi, ecco che arriva la finale “Believe”, uno dei brani più famosi dei Savatage, canzone di una dolcezza mai più raggiunta; ancora una volta accompagnata da un testo che soltanto Jon avrebbe potuto comporre, che stupisce per l‘abilità nel creare immagini nella mente di chi legge con la sola scelta delle parole giuste accoppiate nel modo giusto. Un capolavoro nel suo genere, un concept profondo e toccante, un’introspezione nell’animo umano che solo con una musica di altissimo livello si poteva descrivere. Immenso.

TRACKLIST

  1. Streets
  2. Jesus Saves
  3. Tonight He Grins Again
  4. Strange Reality
  5. A Little Too Far
  6. You’re Alive
  7. Sammy And Tex
  8. St. Patrick’s
  9. Can You Hear Me Now
  10. New York City Don’t Mean Nothing
  11. Ghost In The Ruins
  12. If I Go Away
  13. Agony And Ecstasy
  14. Heal My Soul
  15. Somewhere In Time
  16. Believe
1 commento
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