7.5
- Band: SAXON
- Durata: 03:12:30
- Disponibile dal: 02/08/2019
- Etichetta:
- Silver Lining
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Un volo lungo quarant’anni: l’aquila dei Saxon non intende serrare le ali e prosegue imperterrita nel suo viaggio all’insegna dell’heavy metal più puro e genuino. Le mode passano ma le ruote d’acciaio, infiammate nel 1979 da Biff Byford e compagni, continuano a rombare lungo tutte le strade del globo. Paladini indiscussi della NWOBHM, dietro solo a band astronomiche quali Maiden e Judas Priest (hai detto nulla?!?), i Saxon hanno deciso di bollare l’importante traguardo con un live più che celebrativo e a suo modo particolare, che farà felice non solo i super-fan della prima ora, ma anche coloro che sono sempre alla ricerca di rarità o comunque di aspetti meno noti o scontati. Replicando il rosso e il nero del primo “The Eagle Has Landed” del 1982, questa raccolta live, per un totale di (indovina???) quaranta brani, racchiude l’ultimo decennio di esibizioni on stage della band inglese. Da Berlino a Londra, dal Bang Your Head al Wacken, sino ad alcune date oltreoceano, in quel di San Antonio e Los Angeles, il battaglione anglosassone dimostra ancora una volta quella coerenza d’intenti, mista ad un notevole tasso di energia sonora ed emotiva, utile a costruire una carriera così importante e longeva.
Più di tre ore live, scelte direttamente da Mr. Byford, il quale ha deciso di premiare particolarmente l’ultimo periodo produttivo del proprio gruppo, non dimenticandosi ovviamente degli anni d’oro del debutto (attenzione, all’appello manca “Wheels Of Steel”), tralasciando invece la parte centrale di una storia sonora che non smette mai di sorprendere. Sui quaranta pezzi selezionati, infatti, più della metà sono tratti dagli album rilasciati dal 2007 ad oggi, con “The Inner Sanctum” e “Thunderbolt” a fare la parte del leone con cinque e sei brani rispettivamente. Un quarantesimo anniversario che trasuda di ‘festa in famiglia’: oltre a testimoniare l’enorme affetto trasmesso dai metallari di ogni parte del mondo, tra i vari ospiti troviamo l’amico e produttore Andy Sneap, in una versione a dir poco fulminea di “20,000Ft”, Phil Campbell ad accompagnare l’emozionante “747 Strangers In The Night” e ‘Fast’ Eddy Clarke nell’immortale “Ace Of Spades” a sancire nuovamente il rapporto d’amicizia storica tra i Saxon e i fratelli maggiori Motörhead, ai quali viene pure dedicata la recente “They Played Rock And Roll”. Spiccano tra le altre “Valley Of The Kings”, “Play It Loud”, una divertente “Rock’n’Roll Gypsy” e l’immancabile “Princess Of The Night”: titoli sparsi per riassumere la rocciosità di una band che, nonostante il trascorrere inesorabile del tempo, non sembra perdere colpi, anzi.
Cosa aggiungere? Godetevi un album ben prodotto, nel formato che meglio credete, con o senza gadget a corredo, e volate ancora una volta insieme all’aquila britannica, in attesa della prossima calata italica di Biff e compagni, a celebrazione di questo memorabile tassello metallico. Onore ai Saxon: denim & leather… brought us all together.