5.5
- Band: SCALA MERCALLI
- Durata: 01:00:22
- Disponibile dal: //2009
- Etichetta:
- Heart Of Steel Records
- Distributore: Andromeda
Secondo album per i marchigiani Scala Mercalli e primo ad uscire per Heart Of Steel Records. Il quintetto, attivo da ben diciassette anni e con alle spalle un curriculum fatto di diverse demo e il disco di debutto “12th Level” ben accolto dalla critica specializzata, propone un heavy metal classico con qualche leggera influenza prog e tendente al thrash d’oltreoceano a livello di ritmiche. I riff, cosiccome i suoni di chitarra, sono infatti spesso duri e in contrasto con i pregevoli soli melodici di Riccardo Ricci, il quale dimostra di avere non solo tecnica ma anche un buon gusto per la melodia. Il songwriting della band è abbastanza ispirato e maturo per quanto riguarda le parti strumentali, spesso incisive e allo stesso tempo articolate, ma non si può dire altrettanto di quelle vocali. Ciò che infatti ha colpito negativamente il sottoscritto, è la prestazione al microfono di Christian Bartolacci, la cui voce appare troppo squillante e “piccola” sulle tonalità alte rispetto all’aggressività delle chitarre. Questa contrapposizione è subito evidente con la opener “Border Wild” ma esempio lampante di quanto detto è “I’ll Stop The Time” dove l’effetto vocina sul chorus viene forzato ulteriormente da backing vocals che paiono quasi infantili. Al di là dello stile del vocalist, anche come linee vocali i brani non sempre sono efficaci e citiamo in qesto caso “Pain”, pezzo prevalentemente incentrato sui soli di chitarra in cui delle belle melodie corali vengono rovinate dalla sterile ripetitività del titolo del brano e da acuti che lasciano il tempo che trovano. Non è un caso dunque se il gruppo mostri invece le sue qualità migliori nelle canzoni dove il cantato si sposta su tonalità medie, sulle quali Christian dimostra di saperci fare e, tra l’altro, anche con una discreta personalità data la sua timbrica piuttosto particolare. La progheggiante e groovy “Scala Mercalli” mette in luce proprio questi aspetti e lo stesso si può dire del lento semi acustico “Midnight Sun” e di “The Sense Of Reality”, brano questo che contiene diverse parti lente e melodiche dove il singer riesce a muoversi con disinvoltura. Le capacità compositive agli Scala Mercalli dunque non mancano ma, a detta di chi scrive, per ora si scontrano con difetti piuttosto evidenti quanto peraltro rimediabili a livello di approccio vocale.