8.0
- Band: SCARVE
- Durata: 44:18:00
- Disponibile dal: 26/01/2004
- Etichetta:
- Listenable Records
- Distributore: Audioglobe
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‘Opacity”, “Translucence”, “Luminiferous” e ora “Irradiant”: risulta ovvio come ai francesi Scarve piaccia sempre più fare i brillanti (notare la sottile ironia…) nel far combaciare le fasi della loro carriera musicale con titoli di release sempre contraddistinti da crescente luminosità. E se all’epoca del demo “Opacity”, l’uscita dal tunnel buio della gavetta poteva ancora sembrare miraggio, dobbiamo dare merito oggi, al nuovissimo lavoro, “Irradiant”, di splendere come non mai e di saper irradiare, appunto, l’animo dell’ascoltatore con variegate esplosioni death metal. Provenienti da Nancy, dove si formarono nel 1994, gli Scarve giungono al terzo album regolare con idee ben chiare e forti di qualità assolutamente da non sottovalutare. Come appena detto, questo è il terzo disco…e per la terza volta, dietro la consolle, troviamo il producer-monstre Daniel Bergstrand (Meshuggah, Strapping Young Lad, Stuck Mojo, ultimi In Flames), ovviamente in grado di donare al songwriting del gruppo un mirabile supporto tecnico: dalle casse, infatti, esce un suono praticamente perfetto, secco e profondo, pulito e violentissimo, e i Dug-Out Studios, ancora una volta, si confermano studi di registrazione superlativi. Oltre a questo, però, a rendere devastante “Irradiant”, c’è l’estro compositivo in continua evoluzione di un gruppo che riesce a raccogliere miriadi di influenze diverse e ad incanalarle in un calderone bollente di sicura attrattiva. Tecnicissimi, progressivi, moderni, tradizionalisti…i sei transalpini azzeccano tutte le mosse, regalandoci nove stupende tracce, curate negli arrangiamenti fin nei minimi particolari e caratterizzate da superbe prestazioni singole: partendo dalla coppia di cantanti (Pierrick Valence è il growler, mentre Guillaume Bideau si cimenta anche in vocals relativamente pulite), ottimi nell’alternarsi e nell’interpretare le loro parti, proseguendo per gli assalti chitarristici del duo Coudret/Martin, capaci comunque di creare atmosfere d’attesa davvero inquietanti, tramite begli arpeggi ed ispirate intuizioni, per giungere infine al drumming eccezionale di Dirk Verbeuren (passato in prestito, per l’imminente tour europeo, ai Soilwork), che ha poco da invidiare a chiunque. Se poi aggiungiamo le illustri “ospitate” di Fredrik Thordendal dei Meshuggah in “Asphyxiate” e Gustaf Jorde dei Defleshed in “Molten Scars”, ci si rende conto come la Listenable faccia bene a ritenere il combo francese la priority-band del suo roster. Ora suppongo vi garberebbe sapere qualcosina in più sulle singole canzoni: ragazzi, non temete, andate a botta sicura! L’opener “Mirthless Perspectives” vi schienerà in pochi secondi, la title-track è semplicemente perfetta, un continuo susseguirsi di luce, penombra e buio, un growling style impressionante ed un ritornello semi-pulito molto piacevole, per un brano che si guadagna, a mio parere, il premio di “primo hit dell’anno”; la già citata “Asphyxiate” si apre con un riff che più Meshuggah non si può, impreziosita nel finale da un tipicissimo assolo di Thordendal; e che dire, poi, delle conclusive, lunghe suite, “Fireproven” e “Boiling Calm”, due piccole e preziose perle di metallo, davvero difficilmente disprezzabili. Dunque, rimane poco da dire…album che spacca, consigliatissimo a tutti i metallari all’ascolto e, aggiungeremmo, obbligatorio per i deathster di ogni rango. Con la massima sincerità: non si riesce a trovare un difetto! Che gli Scarve irradino pure voi…