7.0
- Band: SCHIZO
- Durata: 00:38:48
- Disponibile dal: 22/02/2010
- Etichetta:
- Scarlet Records
- Distributore: Audioglobe
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Sinceramente chi scrive, pur avendo grandissimo rispetto per S.B. Reder, credeva che gli Schizo non si sarebbero più ripresi dopo l’amichevole dipartita da Alberto Penzin. Invece la band catanese si è dimostrata più viva che mai e, sempre tramite Scarlet, arriva oggi a pubblicare questo “Hallucination Cramps”. Rispetto al precedente e ottimo “Cicatriz Black”, il suono dei nostri si è leggermente modificato: il precedente album era più oscuro e sicuramente più moderno, mentre il nuovo lavoro è decisamente più old school. Lasciamo decidere agli ascoltatori se ciò sia un bene o un male, noi da parte nostra ci limitiamo a constatare che il songwriting si mantiene su livelli più che accettabili lungo tutta la durata dell’album, con alcuni picchi di eccellenza rappresentati in primis da “Absent” e poi da “Electric Shock”, “Spiritual Cancer” ed “Executionerves”. Diciamo subito che Reder ha puntato a ricreare quell’atmosfera a metà strada tra il thrash e l’hardcore tipicamente ottantiana (il famoso crossover dei tempi che furono), riducendo al minimo sindacale gli spunti black, presenti a livello di riffing solo in “Ward Of Genocide”, e death. Largo quindi a ritmiche indiavolate, cambi di tempo serrati e chitarre taglienti, mischiate con la carica e la rabbia dell’old school hardcore. Il brano migliore, come già detto, è “Absent”, mid tempo dove vengono a galla dei rimandi cupi tratti da “Cicatriz Black”, subito spazzati via da un’accelerazione crossover da urlo! Bene anche il crossover tout court di “Electric Shock” e “Spiritual Cancer”, il thrash possente di “Executionerves”, con una melodia chitarristica interessante e il lungo finale “Mind K”, sorta di trasposizione dei Rammstein in chiave thrashy. Immancabili anche i rimandi agli Slayer (“Disfigurhead”) e agli amici Necrodeath (“Deviata Sevitia”). Le prove dei singoli sono di livello medio alto: Reder dimostra di essere un ottimo chitarrista dotato di fantasia e buon gusto; Dario Casabona è un batterista dalle grandissime capacità ed anche un discreto bassista, mentre Nicola Accurso è dotato di uno screaming non eccelso ma comunque efficace e ficcante. Lunga vita quindi agli Schizo che, nonostante l’assenza pesantissima di Penzin, continuano a produrre musica estrema magari non più innovativa ma sicuramente efficace e d’impatto.