SCHIZO – Rotten Spiral

Pubblicato il 31/03/2016 da
voto
7.5
  • Band: SCHIZO
  • Durata: 00:39:51
  • Disponibile dal: 28/03/2016
  • Etichetta:
  • Punishment 18 Records
  • Distributore: Andromeda

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C’è sempre del buono quando qualcuno della cosiddetta ‘vecchia scuola’, pur caricandosi le spalle del proprio nome e di certi modi di aver visto – e interpretato – la musica estrema italiana ai suoi albori, riesce a sfornare nel 2016, a quasi trent’anni dal debutto, un disco che contenga contemporaneamente i propri trademark e un ribaltamento degli stessi; o ancora meglio, una visione evoluta dei medesimi, una reinterpretazione dei propri canoni, un’attualizzazione dei concetti. Cosa non da poco per chi tra l’altro, come gli Schizo, ha si passato qualche momento di gloria ma ha dovuto affrontare diversi tornado tra cambi di formazione e sporadici cali di interesse, in un periodo piuttosto lungo. Ed ecco qui che dunque, ascoltato con dovizia “Rotten Spiral”, non possiamo che rallegrarci di fronte a queste otto tracce in cui old school e modernità (non esagerata) convivono insieme, per un risultato finale che evita con classe l’effetto nostalgia eppure decide di non strafare nella ricerca di un suono un po’ più attuale: semplicemente, “Rotten Spiral” altro non è che l’esigenza compositiva di chi gli Schizo effettivamente sono nell’anno di grazia in cui viviamo, senza costrutti a tavolino o ragionamenti volti alla ricerca del like. Un lavoro che è capace di mantenere groove per quasi tutti i quaranta minuti del full-length (qualche piccolo calo c’è), nei quali convivono momenti ferocemente anni ’80 come “Neurotic Propaganda”o “Deathwire” e brani da ritmi non più forsennati, dedicati invece a creare più cupezza che non furia cieca come l’ottima opener “Leaders of Deception”, esaltante e veloce in cui i cambi sono continui, “The Final Warning”, o la title track. Si sente non poco la mano di Tommy Vetterli, che con i suoi Coroner segna diverse ispirazioni all’interno del platter così come echi di Kreator, Sodom, Slayer e tutta quella bella gente lì fanno capolino attraverso un lavoro che comunque risponde al nome dei suoi padrini al cento per cento. La composizione risulta tanto più genuina quanto l’amalgama degli ascolti cresce e si può dire senza timor di smentita che “Rotten Spiral”, piaccia o no al gusto personale, è un disco prodotto da persone che gli anni ’80 li hanno vissuti e visti per davvero, ma che hanno saputo guardare oltre evitando di restare ancorati a cliché o soluzioni che avrebbero suonato vecchie perché, di fatto, lo sono. In breve, un ritorno sulle scene tanto più gradito proprio perché perfettamente al passo coi tempi senza perdere per strada un solo milligrammo della pura grettezza thrash che ha sempre corroborato il moniker, e decisamente tra i dischi da ascoltare in questa prima parte di anno.

TRACKLIST

  1. Leaders of Deception
  2. Skeptic Flesh
  3. Neurotic Propaganda
  4. Rotten Spiral
  5. Deathwire
  6. Freikorps
  7. Hysterical God
  8. Final Warning
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