7.5
- Band: SCHIZOPHRENIA (BEL)
- Durata: 00:43:15
- Disponibile dal: 15/02/2022
- Etichetta:
- Redefining Darkness Records
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Dopo aver ascoltato gli oltre quaranta minuti contenuti nel qui presente “Recollections Of The Insane”, non possiamo fare altro che concordare con la scelta effettuata dai quattro protagonisti in questione, perchè mai nome fu più appropriato: Schizophrenia, un monicker essenziale che rappresenta in pieno le qualità nevrotiche di questa band di Anversa, attiva dal 2016, la quale, dopo aver ben impressionato con l’EP “Voices” rilasciato un paio di anni fa, sfodera oggi un full-length d’esordio di assoluto valore e spessore tecnico. Thrash e death abilmente gettati in un frullatore con l’unico intento di sorprendere, urtare, destabilizzare, mostrando, a ragione, tutte le capacità che il gruppo possiede. E se nel primo vagito il codice thrash la faceva nettamente da padrone, con il bandierone Slayer a sventolare in lungo e in largo, in “Recollections Of The Insane”, il quartetto belga compie un netto salto in avanti, modellando i canonici riff tritacollo su intermezzi più articolati, ricchi di assoli ed esplosioni quasi orchestrali, creando così un continuo e repentino cambio di ritmiche. La velocità degli Slayer, abbinata al turbinio dei Demolition Hammer, unito alla geniale perfezione dei Death, cementato dalla maligna pesantezza dei Morbid Angel; nomi importanti, paragoni forse eccessivi, ma i rimandi sono questi e gli Schizophrenia riescono a toccare a modo loro i vertici dei quattro capisaldi menzionati.
Lavoro di fino e brutale quello portato a termine dal combo fiammingo, nel quale spicca una nota d’orgoglio tricolore: nel ruolo di bassista e cantante vi è infatti Riccardo ‘Ricky’ Mandozzi, marchigiano di Fermo, autore, come il resto della compagnia, di una prova maiuscola, soprattutto a livello vocale. I nove pezzi non danno tregua (ma c’era d’aspettarselo), riuscendo inoltre, al loro interno, ad aprire più di uno spazio di poliedricità propositiva alternando i siderali tappeti riffosi a midtempo ruffiani ed esplosivi, inframmezzati da passaggi più melodici e ricercati. Da ascoltare quindi con la giusta attenzione, così da cogliere i singoli aspetti di un pacchetto completo in cui ognuno dei suoi interpreti lascia un personalissimo ed indelebile tratto sulla buona riuscita del prodotto finale. Sugli scudi sicuramente l’opener “Divin Immolation”, come “Sea Of Sorrow”, “Onwards To Fire”, “Souls Of Retribution” e la schizzatissima “Fall Of The Damned”. Se volete dunque una perfetta colonna sonora per questo spaccato storico, dove i nervi vengono quotidianamente messi alla prova, “Recollections Of The Insane” è la traccia ideale per farli saltare del tutto… Una chirurgica Schizophrenia da tenere obbligatoriamente sott’occhio.