SECOND BREATH – Paraphrasing Ourselves In Silence

Pubblicato il 27/06/2003 da
voto
7.5

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Davvero complimenti ai Second Breath! Questo “Paraphrasing Ourselves In Silence” è un demo che fa tutto (e ha tutto) per non sembrare tale! Originario di Roma, dove si è formato nel 2001, il quintetto capitolino ha fatto circolare l’anno scorso “Third Impact”, il loro primo lavoro, per poi bissare l’operazione con il promo in questione, un 7-pezzi (per 25 minuti di musica) che risulta essere avvincente e convincente al punto giusto. L’aspetto che, in primis, maggiormente colpisce l’ascoltatore è sicuramente la produzione: non ha nulla da invidiare a quelle dei migliori dischi delle band più acclamate…e se pensiamo che trattasi di demo, è qualcosa di veramente stupefacente! Certo, sappiamo benissimo che l’arrosto conta molto più del fumo e che un’ottima produzione può benissimo non corrispondere ad ottima musica, però è doveroso mettere in evidenza l’estrema precisione e pulizia dei suoni di questo dischetto. Passando oltre, occorre dire che i Second Breath, pur non inventando nulla di particolarmente nuovo, propongono un buon metallo cadenzato e nervoso, ricco di riff stoppati e soluzioni vicine all’improvvisazione. Il gruppo cita come fonti d’ispirazione, fra gli altri, Burnt By The Sun e Poison The Well: a questi aggiungerei gli ultimi Candiria, anche se il gruppo romano punta in maniera più marcata sulla melodia rispetto alla band di Carley Coma; infatti, ai classici vocalizzi screaming in auge solitamente a questo genere, si uniscono aperture melodiche che portano all’uso di cantati puliti da parte del singer Riccardo (a giudizio di chi scrive, non sempre meritori di plauso…non come le situazioni di pura aggressività, per lo meno). Dopo la semplice e massiccia “Intro”, la band piazza subito una bella bordata, “Bodies Burn As Flags”, perfetto condensato della musica dei Second Breath; la successiva “Destrado” viaggia su coordinate leggermente più irrequiete, mettendo in mostra la notevole tecnica in possesso ai cinque ragazzi; poi è la volta della cover dei Duran Duran, “Save A Prayer”, suppongo, non conoscendo io il pezzo originale (scusate l’ignoranza), completamente stravolta e mutata in una piacevole post-metal song; c’è spazio anche per l’esperimento elettronico di “Suffocated With A Smile”, claustrofobico tanto quanto il suo titolo, prima dell’esplosione di violenza di “November”, il pezzo migliore del lotto, dove Riccardo si districa tra recitato, screaming, voce pulita e growl in modo più che accettabile, e i riff sono delle martellate fra capo e collo; “Endless Seasons” chiude “Paraphrasing Ourselves In Silence”, lavoro sicuramente degno di nota e di attenzione da parte di case discografiche e chi altro di dovere. Se riuscissero a diventare un po’ più personali e a sviluppare meglio l’aspetto melodico del loro sound, penso non avranno molti problemi a far parlare di sé nei prossimi tempi. Amanti del metal moderno, groovy e al limite del collasso neuronico fatevi sotto, non abbiate paura! I Second Breath vi aspettano!

TRACKLIST

  1. Intro
  2. Bodies Burn As Flags
  3. Destrado
  4. Save A Prayer
  5. Suffocated With A Smile
  6. November
  7. Endless Seasons
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