7.0
- Band: SECRET RULE
- Durata: 00:48:39
- Disponibile dal: 21/02/2020
- Etichetta:
- Pride & Joy Music
- Distributore: Audioglobe
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I Secret Rule giungono al loro quinto full-length, intitolato “Against”. Il percorso della band è stato finora alquanto lineare, nel senso che abbiamo assistito ad una continua evoluzione artistica, che ha trovato la sua consacrazione con il bellissimo “The Key To The World”, per poi vedere accrescere la loro notorietà e la loro credibilità anche in sede live. Tutti traguardi conquistati con determinazione e caparbietà da parte di una band che sin dall’inizio ha dimostrato di voler essa stessa in primis investire su di sè, vantando così peraltro diverse collaborazioni con vari guest di rilievo internazionale; va ricordato, tra le altre cose, che lo stesso Henri Klingeberg dei Sonata Arctica è stato il loro tastierista ufficiale in line-up per alcuni anni.
Con questo nuovo lavoro, la band mantiene le proprie caratteristiche, costruite attorno alla splendida voce della cantante Angela Di Vincenzo e ai riff del chitarrista Andy Menario, sorretti da una sezione ritmica potente e precisa, composta da Alex Beccati alla batteria e da Michele Raspanti al basso. Uno degli aspetti che maggiormente emerge è la maggiore tendenza rispetto al passato a ricercare suoni duri, con riff pesanti e toni ribassati, tanto che in certi frangenti sembra quasi di ascoltare passaggi vicini al death neogotico (ci sono anche harsh vocals e simili) o infarciti di elementi elettronici che fanno pensare persino a qualcosa di industrial. In tutta sincerità, questo approccio non dispiace ma neppure ci entusiasma, perchè tende un po’ a spostare determinati equilibri tra potenza e melodia che ci sembrava i Secret Rule avessero meglio bilanciato in precedenti album.
Detto questo, anche stavolta la band riesce a realizzare un disco di buon livello: irresistibili certamente le tracce iniziali, poi con “Going Nowhere” troviamo un bel midtempo, quindi la tracklist prosegue con le coordinate stilistiche che abbiamo sopra illustrato. In alcuni brani si riscontrano anche atmosfere dark/horror, come ad esempio nel caso di “Outsiders” (al di là del riffing ‘priestiano’) e, in qualche misura, in “Purgatory”. Un ulteriore aspetto da evidenziare, inoltre, è che, a nostro avviso, lasciano maggiormente il segno quei brani che presentano linee vocali più articolate, poichè consentono maggiormente alla cantante di spaziare tra diversi registri e di creare più sfumature in grado di inserirsi tra i riff rocciosi di Menario, a prescindere dal fatto che poi in questi brani possa esserci un ritornello più o meno orecchiabile: esempi in questo senso sono “Endless Promises” o “Deep Solitude”. Insomma, “Against” è un album nel quale la band sperimenta diverse soluzioni, mantenendo comunque un proprio stile definito e proponendo, come sempre, diverse belle canzoni: merita senz’altro di ricevere la giusta attenzione.