SECRET SPHERE – Blackened Heartbeat

Pubblicato il 07/11/2023 da
voto
8.0
  • Band: SECRET SPHERE
  • Durata: 00:48:08
  • Disponibile dal: 10/11/2023
  • Etichetta:
  • Frontiers

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Sono trascorsi già due anni da “Lifeblood”, disco che ha riportato i Secret Sphere ai fasti del passato riabbracciando la loro voce storica, Roberto Messina; il gruppo ha ritrovato energia e tanta nuova linfa per rimettersi in gioco, ottenendo consensi sia per quanto riguarda la qualità delle composizioni – tornate a calcare territori per loro più classici – sia per un’attività live molto vivace, con numerosi appuntamenti esplosivi che hanno visto la band impegnata sia in patria che all’estero. Ma è già tempo di voltare pagina e di pensare ad un nuovo disco intitolato “Blackened Heartbeat ”, annunciato da qualche mese e anticipato da alcuni singoli molto allettanti.
Tutto ha fatto crescere enormemente le aspettative verso un prodotto che ha il compito di consacrare ulteriormente la posizione dei Secret Sphere all’interno della scena power metal, anche se questa definizione può stare un po’ stretta al gruppo alessandrino, ancor più in questo caso; mai come questa volta, infatti, mettendosi all’ascolto delle nuove composizioni, il quintetto piemontese – sestetto, se si considera anche Antonio Agate, ghost member della band e tastierista originario rimasto all’interno della famiglia con il compito di occuparsi di tutte le orchestrazioni in fase di songwriting – si è spinto verso territori così possenti e bombastici. Approciandosi a “Blackened Heart”, si verrà infatti investiti da una produzione potente che esalta riff di chitarra tumultuosi, cori e orchestrazioni vigorose che accompagnano i pezzi donando una decisa impronta sinfonica, attraversando sonorità che si fanno talvolta oscure.
Se “J.’s Serenade“ risponde alle classiche coordinate della band, una power song tiratissima con un ritornello magnifico che si stampa subito in testa, con la successiva “Aura” troviamo con maggior evidenza tutte le caratteristiche descritte sopra; i riff si fanno massicci, le tastiere ed orchestrazioni diventano ricche di pathos, invadendo un brano che è una vera fucilata sonora e che si muove attraverso un mood dark con linee vocali intricate e molto sentite cantate da quel grande interprete che è Roberto Messina, il quale anche in questo disco dà sfoggio della sua capacità di alzarsi su note elevatissime, ma forse più che in passato mostrando al contempo un lato più ruvido ed aggressivo.
Le chitarre di Aldo Lonobile continuano a macinare riff durante “Bloody Wednesday”, pezzo che alterna l’ugola squillante di Rob ad una voce più oscura, ottenendo un effetto che potrebbe ricordare qualcosa degli Amorphis, trovando così un buon equilibrio che prosegue verso un gran bel ritornello. Un po’ di tregua arriva invece con “Captive”, classico brano melodico dove la band cerca soluzioni più catchy con melodie avvolgenti ed il pianoforte suonato da Gabriele Ciaccia che ci riportano alle sonorità di “Dance With The Devil”, storico pezzo contenuto in “Heart & Anger”. La tuonante “Confession” esplode con chitarre possenti e un approccio che prende chiari spunti dal metal estremo, anche nel drumming di Marco Lazzarini, che si lancia su ritmi vorticosi che proseguono su ritmiche medio-alte. Messina disegna belle melodie aiutandosi con dei cori e confezionando uno dei pezzi migliori del disco, anche grazie all’ennesimo gran ritornello.
Esplosioni melodiche che si ripresentano con l’intrigante “One Day I Will”, canzone maggiormente ariosa e raffinata, con accelerazioni penetranti che lasciano il segno. La ballata “Anna” quindi ci accompagna per cinque minuti di eleganti ed intense melodie, una gemma che splende anche all’interno di una tracklist così ricca come questa. La conclusiva title-track, che segue la possente ma più tradizionale “Psycho Kid”, esplode con riff di chitarra taglienti ad aprire le danze di una galloppata power-prog metal che si sviluppa poi su territori dinamici che potrebbero ricordare qualcosa dei DGM, anche grazie agli assoli di chitarra e tastiera che confezionano un breve ma intenso break centrale, prima di rituffarsi nell’accattivante refrain.
Se su “Lifeblood”, precedente lavoro, avevamo trovato una qualità elevata nei pezzi, ma con la sensazione che l’ascolto non fosse mai del tutto lineare e che alcune idee fossero a volte unite assieme senza percorrere una strada comune – segno di una fase di scrittura frammentaria anche a causa del cambio di line-up – la forza di “Blackened Heartbeat” sta proprio nel fatto che tutti i brani hanno una loro fluidità e insieme danno un’impronta definita, merito di un lavoro iniziato e portato avanti da un team affiatato e coeso con chiare idee in testa.
Composizioni mature, arrangiate alla grande da musicisti talentuosi ed esperti; il decimo studio album dei Secret Sphere è oscuro, potente, bombastico e complesso – molto più che in passato – ma possiede la grande dote di lasciarsi ascoltare facilmente, senza dilungarsi troppo e regalando presto ottime vibrazioni che spingono verso ripetuti ascolti. Un autentico masterpiece, l’ennesimo per la band alessandrina, che sembra attraversare un momento di forma smagliante.

TRACKLIST

  1. The Crossing Toll
  2. J.'s Serenade
  3. Aura
  4. Bloody Wednesday
  5. Captive
  6. Dr. Julius B
  7. Confession
  8. One Day I Will
  9. Anna
  10. Psycho Kid
  11. Blackened Heartbeat
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