SECRET SPHERE – Mistress Of The Shadowlight

Pubblicato il 01/06/2022 da
voto
8.0
  • Band: SECRET SPHERE
  • Durata: 00:49:43
  • Disponibile dal: 21/06/1999
  • Etichetta:
  • Elevate Records

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Siamo ad un passo dal nuovo millennio, e ogni nuova uscita discografica nel mondo del metal italiano sfiora l’immortalità per gli amanti del power sinfonico. Infatti è proprio vero che negli anni a cavallo del Duemila sono state tantissime le uscite che hanno lasciato un segno nel cuore di molti, dato che album come “Symphony Of Enchanted Land” dei Rhapsody, “Dragonlord” dei Domine o “Sons Of Thunder” dei Labyrinth hanno marcato ancor più a fondo i dettami del genere power, infarcendolo di partiture sinfoniche, orchestrazioni medievali e temi fantasy. Sempre nel 1999, possiamo notare che in terra italica sono nate realtà come i Vision Divine e i Secret Sphere, che oltre alle parti sinfoniche puntano a brani più diretti, con grande spazio lasciato alle tastiere e a pezzi tiratissimi. Ma se con i Vision Divine non ci troviamo di fronte a completi sconosciuti (alla voce Fabio Lione, in quel momento in grande spolvero con i Rhapsody, ma comunque già sentito nelle fasi primordiali dei Labyrith, da cui proviene anche il chitarrista dei Vision Divine Olaf Thorsen), con i Secret Sphere scopriamo sei giovani di ottime speranze che pongono le basi per una carriera tutt’ora in grande spolvero.
Con “Mistress Of The Shadowlight” il sestetto sviluppa un concept album sui sogni e sulle fantasie dell’uomo, che nascono dal potere mistico di quella Sfera sorgente dei desideri e dei momenti onirici. Dopo un’introduzione strumentale – molto in uso in quegli anni – i Secret Sphere partono a tutta forza e mostrano subito la loro qualità nello scrivere canzoni in grado di entrare in testa per i testi e le melodie. Nella parte cantata,  Roberto Messina mostra tutta la sua ampiezza vocale in brani come “Age Of Wizard” e “White Lion”, e si fanno poi apprezzare i momenti barocchi e rinascimentali (con temi sentiti nei Rondò Veneziani) creati dalla maestria del tastierista Antonio Agate. La parte ritmica, affidata a Andrea Buratto al basso e Luca Cartasegna alla batteria, scandisce il ritmo di cavalcate power come “Recall Of The Valkyrie” con la sua accelerata doppia cassa. Le due chitarre di Aldo Lonobile e Paolo Gianotti si rincorrono in assoli e scale scintillanti, con influenze progressive e sonorità di rapida assimilazione che aumentano la caratura di brani già complessi come “Secret Sphere”, con la sua introduzione di cori gregoriani e lo sviluppo diviso fra momenti di ampio respiro e tirate in doppia cassa che accelerano il ritmo per poi scivolare verso il pacifico suono della risacca del mare. Infine, il già citato cantante Roberto Messina si dimostra a proprio agio sia nelle ballad melodiche come “Twilight Of Fairy Tale” e “Seren”, sia nei pezzi smaccatamente power come la ricercata “On The Wings Of Sun”.
In quel periodo storico di fine millennio, questo debutto dei Secret Sphere con “Mistress Of The Shadowlight” non è passato inosservato e ha sempre tenuto un posto nel cuore dei fan della prima ora (tant’è che per fortuna, da qualche anno, è stata proposta per tutti anche la versione digitale). Suoni epici, tastiere barocche, canzoni cantabili a squarciagola nei ritornelli, passaggi power tiratissimi: ecco la miscela perfetta per un album da riascoltare anche a distanza di anni.

TRACKLIST

  1. Dawn Of Time
  2. Age Of Wizard
  3. Recall Of The Valkyrie
  4. On The Wings Of Sun
  5. Twilight Of Fairy Tale
  6. White Lion
  7. Labyrinth Of Glass
  8. Seren
  9. Secret Sphere
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