7.0
- Band: SECRET SPHERE
- Durata: 00:51:11
- Disponibile dal: 25/12/2008
- Etichetta:
- Dockyard 1
- Distributore: Audioglobe
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1. Il primo amor non si scorda mai! Questo luogo apparentemente comune calza a pennello se parliamo di “Sweet Blood Theory”, la nuova fatica degli italiani Secret Sphere. Sciolto il sodalizio che la legava alla mastodontica Nuclear Blast, la band ha oggi trovato ospitalità presso la Dockyard 1 di Piet Sielck. Tre anni dopo “Heart And Anger”, disco che portava il sound della band verso soluzioni più potenti ed aggressive, Aldo Lonobile e compagni tornano a fare ciò che sanno fare meglio, power metal! “Stranger In Black” apre le danze con un assolo di chitarra melodico, in contrasto con il massiccio incedere dei riff. Ramon Messina intona linee vocali orecchiabili ed ispirate che ricordano i primi e migliori Labyrinth, mentre le orchestrazioni a fine brano sono l’ideale per creare epiche atmosfere. Cori etastiere bombatische rendono “Bring On” uno dei migliori episodi del disco, la sua struttura lineare, catchy e melodica farà la gioia degli amanti del power metal. La successiva “Shadow In The Room Of Pleasure” invece rallenta i tempi d’esecuzione e si concentra su convincenti scelte progressive. La trama dei brani è affascinante, “Sweet Blood Theory” infatti si rivela un concept album basato sulla novella “The Vampire” di John William Polidori. La produzione raggiunge buoni picchi qualitativi, specialmente nel far convivere senza intoppi o scontri d’ego parti sinfoniche ed elettriche. Un solo appunto ci sentiamo di fare ai Secret Sphere, la copertina di “Sweet Blood Theory” è una delle più brutte (signorine discinte a parte) mai viste in questi ultimi anni, in futuro ci aspettiamo di meglio. Sul versante prettamente musicale, la band si conferma una delle realtà più solide del nostro Paese, la scelta di tornare a sonorità più vicine al power metal si è rivelata vincente sotto ogni aspetto! “Sweet Blood Theory” non vi deluderà.