6.5
- Band: SEDIMENTUM
- Durata: 00:21:02
- Disponibile dal: 25/10/2024
- Etichetta:
- Me Saco Un Ojo Records
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Il nuovo EP dei Sedimentum, “Derrière les Portes d’une Arcane Transcendante”, offre tre tracce che condensano oltre venti minuti di death-doom mefitico e opprimente. La band canadese continua quindi il percorso intrapreso con i precedenti demo e il debutto, “Suppuration morphogénésiaque”, dimostrando di avere ormai consolidato la propria identità musicale. Se da un lato il gruppo del Quebec non propone grandi innovazioni nel panorama del genere, dall’altro si percepisce una padronanza stilistica che merita attenzione, soprattutto per chi apprezza queste sonorità funeree e groovy.
Fin dalle prime note dell’EP, torna ad emergere la capacità dei Sedimentum di creare un sound massiccio e soffocante: la proposta si poggia su fondamenta solide, con chitarre ribassate che evocano le consuete influenze, cimentandosi in costrutti dove momenti molto diretti tendono al alternarsi ad altri più sibillini.
Quando il quartetto si concentra su un approccio compatto, lavorando bene sui riff e dando al tutto un carattere stentoreo che può ricordare band come Disma o i primi Mortiferum, emerge il lato migliore del sound, quello più concreto e lontano da sfizi poco funzionali al brano.
Tuttavia, quando i Sedimentum tentano di esplorare territori più ambiziosi, con derive più cupe e fumose che coinvolgono anche il riffing, il confronto inevitabile è con gruppi come gli Spectral Voice, i cui arrangiamenti complessi e variegati rappresentano ormai uno standard nel genere. Qui i canadesi sembrano non avere ancora in dote quella ricchezza espressiva che invece da tempo caratterizza i loro colleghi americani. Questo è particolarmente evidente quando il gruppo cerca di espandere le proprie composizioni: se un lavoro come “Sparagmos” ha alzato notevolmente l’asticella del death-doom contemporaneo, è evidente come ora diventi sempre più difficile per molte band brillare o lasciare il segno quando tentano di avventurarsi in questo territorio sonoro più vasto e criptico.
Nonostante ciò, “Derrière…” rimane un lavoro godibile per gli appassionati del genere, fermo restando che i Sedimentum funzionano meglio quando si concentrano sulla forza dei riff, piuttosto che sulle spezie di contorno. “Vilénie” è una bella opener e in generale l’EP rappresenta una conferma per una band che sa come portare avanti il proprio discorso musicale con coerenza e mestiere.