8.0
- Band: SEDNA
- Durata: 00:33:46
- Disponibile dal: 13/09/2019
- Etichetta:
- Spikerot Records
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Vede finalmente la luce il nuovo parto discografico dei Sedna, che va a segnare un momento importante nel tribolato cammino musicale della band, giunto proprio con questo ultimo arrivato ad un momento cruciale del suo percorso artistico. Stilisticamente infatti, “The Man Behind The Sun” sembra portare la proposta del combo emiliano alla sua massima forma espressiva, lavorando di fino nel levigare le ultime parti black metal più sferzanti rimaste dal precedente “Eterno” ed ancor più dal primo omonimo disco in un concentrato informe e dal fitto spessore atmosferico, per una sensazione asfissiante che circonda e si rende letale nel corso della mezz’ora abbondante elaborata dai Sedna oggi. La componente post-metal, così come la presenza di suggestioni negative dark ambient e drone abissali, prende oggi il sopravvento con spaventosa autorità andando a mescolarsi in un amalgama fosca e minacciosa che esalta il carattere più sperimentale in realtà già mostrato in precedenza nelle precedenti pubblicazioni, ma mai sviluppato con la maestria e la sicurezza mostrata in questo disco. I confini lunghi e slabbrati della forma canzone utilizzati in passato hanno finito per fondersi in un’unica lunghissima suite del disagio, contrappuntata da interventi vocali piuttosto isolati ma sentitissimi da un punto di vista emotivo, sorta di esplosioni dell’anima tenute segrete fino al punto di non poter più essere trattenute e vomitate quindi all’esterno con rabbia e disillusione per mezzo della voce abrasiva di Benjamin Guerry, preso in prestito dai francesi The Great Old Ones, band decisamente affine per attitudine e stile ai Sedna. Alex Crisafulli, rimasto unico motore trainante del comparto musicale e compositivo, pare aver trovato la forma migliore per incanalare al meglio le situazioni poco piacevoli vissute recentemente dalla band, facendosi autore di una prova alla chitarra ormai caratteristica e personale, appartenente chiaramente ad un determinato stile già intrapreso da band come Altar Of Plagues o Amenra, ma interpretato dal musicista italiano con carisma e grande sensibilità melodica e dinamica: chi segue da tempo l’operato dei Sedna infatti, saprà riconoscere i familiari chiaroscuri che ricoprono le sfaccettature del loro sound, fatti di pause, momenti di silenzio, emozionanti crescendo atmosferici e momenti di sfogo che sovrastano l’ascoltatore e lo irretiscono in modo inesorabile. Non sappiamo dove si spingeranno i Sedna nel loro futuro, ma sappiamo riconoscere in “The Man Behind The Sun” un’accezione totalmente positiva dei termini di progresso ed evoluzione, intesa dai ragazzi italiani secondo un’ottica insidiosa, sibillina, pronta a prestarsi ad interpretazioni sempre nuove e nuovi significati col passare del tempo e degli ascolti.