SELVA – Life Habitual

Pubblicato il 31/10/2014 da
voto
7.5
  • Band: SELVA
  • Durata: 00:38:00
  • Disponibile dal: 27/10/2014
  • Etichetta:
  • Argonauta Records
  • Distributore: Goodfellas

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Argonauta Records azzecca un’altra uscita proponendoci “Life Habitual”, primo album dei nostrani Selva. Il gruppo è veramente giovane, essendosi formato soltanto nel 2013, ma bastano le tracce incluse in quest’opera per portarci a definirlo una delle realtà più promettenti nei campi affini al padre screamo. Le sette composizioni che compongono l’album testimoniano di una band già dotata di una scrittura profonda e seducente, di una capacità invidiabile nell’architettare le trame e di un trasporto sano e genuino, quello che solo le formazioni all’esordio sanno come esprimere del tutto. Il disco è conciso, attraente ed efficace sin dai primissimi ascolti; magari non originale, visto che la formula in oggetto si sta sentendo sempre più spesso in certi circoli underground, tuttavia, se preso e assaporato singolarmente, “Life Habitual” è un lavoro che parla sovente di melodie irresistibili e di momenti talmente esuberanti da stordire. Nel complesso, il suono si basa essenzialmente su intrecci chitarristici di marca screamo/skramz alla Orchid, La Quiete o primi Pianos Become The Teeth (per citare un nome un filo più attuale); il tutto, però, viene spesse volte dispiegato su ritmiche serrate e su una foga arrembante che non esita ad inserirsi sui binari del moderno “post” black metal popolarizzato da gruppi come Deafheaven o Downfall Of Gaia. Una miscela euforica e suadente che attraversa tutto l’album, con la voce – più puramente urlata che impostata su canoni estremi – che rimane per tutti i quaranta minuti il punto di fuga e l’elemento più immediato delle canzoni, a dispetto di una base strumentale in cui si succedono arpeggi dolorosi, ballate ruvide e un costrutto che miscela diverse suggestioni dei mondi punk e metal, mantenendo pur sempre un filo di malinconia. Il risultato è un amalgama che, appunto, non si distanzia di tantissimo dal lavoro di band al momento più note e celebrate, ma che ugualmente, grazie alla buonissima ispirazione alla base dei brani, riesce a toccare le corde giuste e ad emozionare. Perdendo assai di rado brillantezza e carica espressiva, i Selva con “Life Habitual” ci regalano un lavoro ben levigato, ma anche spontaneo e viscerale, se non torbido, all’occorrenza. Pare proprio che questo terzetto abbia davanti a sè un sicuro avvenire; ora ci auguriamo che le chitarre pastello della conclusiva “Gloaming” finiscano per rappresentare un ponte verso una seconda opera ancora più curata e coinvolgente.

TRACKLIST

  1. [I]
  2. Enclosure
  3. Life Habitual
  4. Persistent
  5. [/]
  6. Existence
  7. Gloaming
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