7.5
- Band: SENTRY
- Durata: 00:54:18
- Disponibile dal: 01/03/2024
- Etichetta:
- High Roller Records
Spotify:
Apple Music:
A sei anni dalla scomparsa dell’immenso Mark Shelton, deceduto dopo uno show con i suoi Manilla Road all’Headbangers Open Air in Germania, gli ex membri della band hanno deciso di unire le forze e continuare assieme un cammino musicale con un moniker tutto nuovo ed un lavoro pronto a infuocare i cuori dei seguaci del metallo più puro, epico e per certi versi primordiale.
Sentry è il nome scelto per portare avanti un’eredità sonora che non per forza dovrà essere un tributo sonoro a Mark e ai grandi Manilla Road, dato che il quartetto americano ha saggiamente scelto di seguire la propria strada. Il loro è un heavy metal oscuro e dinamico, costruito su brani ricercati e complessi, dove la connessione più facile, soprattutto dal punto di vista strumentale, potrebbe essere quella con i Cirith Ungol, anche se vocalmente siamo piuttosto distanti. Un ruolo fondamentale in tutto questo lo gioca il nuovo ingresso in formazione, il chitarrista Kalli Coldsmith, autore non solo di una prova maiuscola alle sei corde, ma subito protagonista come principale songwriter.
Quel che troviamo sono nove composizioni che attraversano molteplici sonorità; se da una parte possiamo incontrare brani più potenti e ruvidi, come l’esplosiva e tuonante “Awakening”, che si spinge su territori thrash con un approccio vocale aggressivo ed un assolo di chitarra esplosivo, dall’altra ci si può imbattere su passaggi dalle chiare influenze doom, come “Black Candles”, e su qualche momento più solenne, oscuro e riflessivo, come l’imponente incedere di “The Haunting”, la più sognante “Heavensent” e la dinamica “Incarnation Of Evil”.
Insomma, composizioni distinte che hanno come denominatore comune una certa dose di epicità e di oscurità. “Dark Matter” mette in mostra subito in partenza l’estro dietro le pelli del superlativo batterista Andreas “Neudi” Neuderth, che si esalta con continui cambi di ritmo, mentre tra i momenti più convincenti dell’ascolto va certamente annoverato l’inno “Valkyries (Raise The Hammers)”, che colpisce con bordate di chitarra alternate ad arpeggi che conducono ad ritornello intenso e coinvolgente.
La produzione è altro punto di forza dell’ascolto, con suoni puliti e secchi che seguono la cosiddetta vecchia scuola, e a giovarne sono i singoli strumenti, in particolare il suono della batteria, davvero elettrizzante.
“Sentry”, nel suo insieme, è un album tutt’altro che immediato, ma resta un lavoro che va ascoltato con passione, la stessa che hanno messo questi quattro musicisti per iniziare un nuovo e coraggioso percorso musicale; senza copiare il loro passato, ma proiettandosi verso nuovi orizzonti sempre all’interno del vasto panorama dell’heavy metal!