6.0
- Band: ANTAGONISM , SEPOLCRAL
- Durata: 00:29:25
- Disponibile dal: 20/03/2015
- Etichetta:
- SG Records
Spotify:
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Si chiama “Reborn VI / Dishonor-able” questo split di due band italiane attive già da diverso tempo entrambe che si destreggiano, seppur in modi anche parecchio diversi, nella sublime arte del death metal. I Sepolcral sono una death metal band in forza già dal 1992, ha dato alle stampe un full length nel 1996 e poi silenzio fino ad oggi. Le cinque tracce di questo split a loro disposizione mettono in mostra un discreto bagaglio tecnico, una proposta muscolosa e moderna con un bel suono pieno e definito. I brani denotano un sogwriting diretto, abbastanza canonico ma tutto sommato funzionale. I riff sono abbastanza orecchiabili in una indole morbidangeliana attualizzata (leggi Hour Of Penance), a parte per le vocals che utilizzano principalmente una specie di scream e in maniera più saltuaria il growl. Le canzoni procedono tutto sommato piacevolmente senza particolari intoppo o cali di tensione (a parte per la scelta non condivisibile di mettere una sorta di intermezzo strumentale perfettamente inutile, specie nell’economia di uno split dove il minutaggio è comunque limitato) complice un minutaggio abbastanza contenuto. Per quel che riguarda la proposta degli Antagonism è sicuramente molto più sperimentale. Il riffing è molto meno fitto e più elastico, di natura quasi Nu-metal in certi frangenti più rimbalzanti oppure con innesti elettronici. Gli interventi vocali femminili non sono male, anche se forse ci verrebbe da dire che potrebbero essere sfruttati meglio, oppure in maniera maggiore dato che si tratta soltanto di qualche ritornello sporadico che alla fine non si adatta. Per quanto concerne il songwriting onestamente i Nostri ci paiono più a loro agio sulle ritmiche più lente, mentre quando voglio spingere sull’acceleratore (sebbene non raggiungano mai vette di velocità particolarmente ubriacanti) non riescono mai a centrare l’obiettivo. Infine la tracklist: se togliamo anche in questo caso una intro senza nome, perfettamente inutile, e la conclusiva “Dishonor-able” che è un brano praticamente rap, con un testo in italiano piuttosto banalotto, francamente in uno split del genere è un po’ troppo fuori contesto, rimangono tre bani… Un po’ pochi in tutta sincerità. Se si considera che questi non sono senza difetti, diciamo che gli Antagonism potevano giocarsi meglio le proprie carte.