7.5
- Band: SEPTAGE
- Durata: 00:20:00
- Disponibile dal: 29/03/2024
- Etichetta:
- Dark Descent
- Extremely Rotten Productions
- Me Saco Un Ojo Records
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Dopo avere dato la precedenza a pubblicazioni di breve durata e a un’attività live piuttosto fitta – ovvero ciò che un tempo si sarebbe definito la consueta ‘gavetta’ – giunge per i Septage il momento di misurarsi con il primo full-length. In questa prima ‘lunga’ opera, la death-grind band con base a Copenhagen (in cui militano membri di Hyperdontia e Ascendency, tra i tanti) fa confluire i suoi vari talenti, riconfermando l’indole anticonformista ed eccentrica già espressa in vari episodi degli esordi. “Septic Worship” è infatti un disco che prova a coniugare gli stilemi classici del genere – primi Carcass, ovviamente – con alcune istanze più ardite e un generale senso di instabilità che rende l’ascolto piuttosto avvincente.
Accanto a tracce molto dirette, se non addirittura essenziali, tanto nella durata quanto nelle idee, troviamo diversi pezzi in cui il trio dà l’impressione di volersi abbandonare alla metamorfosi del suono e alla sua entropia, diventando infervorato districatore di spigolosità e di un rumore disumano, esplorando varie possibilità di dislocare l’armonia e consistenti porzioni di groove all’interno di strutture poco convenzionali
Senza chiaramente arrivare a chiamare in causa dissonanze o trame esageratamente cervellotiche, i Septage in questo capitolo riescono comunque a palesare la ricerca di un diverso livello di comunicazione, il quale fa leva su una ispirata rilettura in chiave sghemba e deviata di un “Reek of Putrefaction” o del repertorio Impetigo, affidandosi a un flusso di suono magmatico che fa emergere ora una innata bestialità, ora un tecnicismo invidiabile, il tutto avvolto da una produzione ruvida che conferisce uno spessore analogico alla resa complessiva dei brani.
Fatta eccezione per una manciata di tracce di pochi secondi che sembrano buttate lì con il solo obiettivo di aumentare momentaneamente il coefficiente di volgarità, possiamo ritenere rimarchevole lo sforzo dei Septage di voler uscire dai limiti di un genere che sa diventare ancora più interessante quando si apre alla diversità: complice la sua breve durata complessiva, “Septic Worship” si lascia ascoltare assai volentieri e segna un nuovo passo in avanti per il gruppo, dopo i già convincenti primi EP.