SEPTIC FLESH – Esoptron

Pubblicato il 21/07/2013 da
voto
8.5
  • Band: SEPTICFLESH
  • Durata: 00:43:36
  • Disponibile dal: //1995
  • Etichetta:
  • Holy Records
  • Season Of Mist
  • Distributore: Audioglobe
Streaming non ancora disponibile

Se il debut “Mystic Places Of Dawn” aveva fatto segnalare i Septic Flesh (in questa recensione li chiameremo con il vecchio monicker) come una delle più promettenti realtà dell’intrepida scena ellenica, “Esoptron” vede il gruppo death-doom metal di Atene consolidare nettamente la propria posizione all’interno del circuito, palesando netti miglioramenti sotto praticamente ogni punto di vista. Pubblicato sempre dalla Holy Records a circa un anno di distanza dal primo full-length, “Esoptron” (o “Εσοπτρον”, in alfabeto greco) è il classico album della svolta per i Nostri, che espandono a dismisura certe intuizioni degli esordi e vanno a concepire uno dei dischi più originali rilasciati nel 1995. A differenza di “Mystic…”, “Esoptron” non è un’opera particolarmente epica e battagliera, bensì una riflessione maggiormente poetica, a tratti persino sussurrata in intimità. Le trame e gli arrangiamenti di tastiera lasciano un pochino da parte la sensualità del debut per avvicinarsi ad umbratili atmosfere gotico-medievali intrise a volte di caleidoscopiche suggestioni psichedeliche. Prevalgono ritmiche controllate e toni placidi, si aprono alla mente scenari fantastici che si librano fra il sogno e l’abbandono mistico. “Burning Phoenix” è un canto dolce e al contempo malinconico, come le lunghe serate nel Peloponneso; le note del piano e gli arpeggi della chitarra di Sotiris Vayenas creano arie rarefatte e soavi, mentre il growling di Spiros Antoniou spezza qua e là l’incanto, ricordandoci le radici death metal dei Nostri. “Ice Castle” è altrettanto armoniosa e ammaliante nel suo languore dai toni neri e oscuri; “Succubus Priestess” ha ritmo incalzante, con la voce di Spiros che vibra su un uptempo proto-melodic death metal, prima dell’ennesima svolta onirica nel finale. Questi, tutto sommato, i veri grandi highlight del disco, prima che la conclusiva “Narcissism” – quasi nove minuti di durata – spiazzi l’ascoltatore una volta per tutte con l’ormai tipica estetica barocca dei Septic Flesh, fatta di una moltitudine di linguaggi musicali spesso di origine ignota, di successioni di arie e momenti più o meno nitidi, di folklore, arcana spiritualità, rapimento estatico e fervore pagano. Alla produzione del lavoro mancano certamente un po’ di dinamismo e di profondità – e questo penalizza a tratti gli arrangiamenti, di base assolutamente curati ed eleganti – ciò nonostante mai viene meno l’impressione di trovarsi davanti ad un’opera vitale e dall’elevato spessore artistico, che segna un passo decisivo verso la piena maturità dell’ensemble ellenico. Difficile trovare paragoni pienamente calzanti per una proposta tanto ricca e coraggiosa, ma se riuscite ad immaginarvi un ibrido a base di Paradise Lost, Morbid Angel ed Iron Maiden, condito da rimandi mediterranei, allora siete probabilmente sulla buona strada. Erano ancora lontane le orchestrazioni imponenti e le arie lovecraftiane degli album recenti, ma già negli anni Novanta la creatura Septic Flesh sprizzava estro e personalità da ogni poro. Non peccate di Hybris e andate a scoprire le sue origini.

N.B. L’album è stato di recente ristampato dalla Season Of Mist con una nuova copertina, che riportiamo di seguito, e le seguenti bonus track:

Woman Of The Rings
Crescent Moon (Live in Lille 1999)
Brotherhood Of The Fallen Knights (Live in Lille 1999)

Septicflesh - Esoptron - 2013

TRACKLIST

  1. Breaking The Inner Seal
  2. Esoptron
  3. Burning Phoenix
  4. Astral Sea
  5. Rain
  6. Ice Castle
  7. Celebration
  8. Succubus Priestess
  9. So Clean So Empty
  10. The Eyes Of Set
  11. Narcissism
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