7.5
- Band: SEPTIC TANK
- Durata: 00:41:07
- Disponibile dal: 13/04/2018
- Etichetta:
- Rise Above Records
- Distributore: Audioglobe
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Tremate, tremate, Lee Dorrian è tornato! E lo fa nel modo più semplice e brutale possibile. Prendendoci a pugni in faccia, sfiancandoci con furiose ginocchiate al basso ventre, scaraventandoci addosso diciotto inni sfasciamascelle nella belligeranza più totale. Una dichiarazione di guerra diretta e senza mezze misure contro il degrado sociale del mondo odierno, contro la stupidità dei social media, contro l’idiozia umana del ventunesimo secolo. Una spirale d’odio la cui colonna sonora è racchiusa in una quarantina di minuti di hardcore-punk in cui il marchio timbrato da Discharge, Siege, G.I.S.M., Celtic Frost, e Motörhead si fa largo tra un riff marcio/distorto e l’altro. Dopo averci lasciato in eredità un’indimenticabile lezione di doom lunga più di vent’anni, grazie ai suoi Cathedral, il frontman inglese, insieme al fido compagno Gaz Jennings, al bassista Scott Carlson (già all’opera in occasione del canto del cigno della band albionica “The Last Spire”) e al drummer Jaime Gomez Arellano ha definitivamente fatto esplodere quella bomba ad orologeria chiamata Septic Tank. Un side-project nato ufficialmente nel 1994, la cui miccia venne accesa solamente nove anni dopo quando, in occasione di un concerto al Garage di Londra, aprirono la serata ai Repulsion (in cui militava lo stesso Carlson) e ai Necrophagia. Un lampo improvviso che ebbe come unica conseguenza la pubblicazione di un omonimo EP in versione ultralimitata, relegando così la nuova creatura in un angolo in attesa della deflagrazione risolutiva. Così fino ad oggi. Mr. Dorrian ha infatti deciso di impugnare nuovamente il microfono con la stessa rabbia e pazzia esternata ai tempi dei primi Napalm Death, non lasciando alcuna via di scampo all’ascoltatore. Bastano i primi due minuti scarsi del qui presente “Rotting Civilisation” per capire a cosa andremo incontro: “Septic Tank” è una presentazione nuda e cruda dell’album, della band stessa, della ferocia verbale e sonora che verrà riversata in successione nei pezzi a venire. E se “Victimised” e “Walking Asylum” rimandano al punk sprigionato dai Discharge, le sprezzanti ritmiche imposte sui giri di “Divide And Conk Out” e “Digging Your Own Grave” chiamano in causa i primi strali contro tutto e tutti lanciati dallo zio Lemmy. Ma non è tutto: con “Death Vase” e “Living Death” i colpi inferti, fulminei ed impazziti, lasciano il posto ad un gravoso quanto maligno inasprimento dei toni, così che un doom-core quasi ipnotico, dal forte sapore ‘frostiano’, prenda il sopravvento. Un estenuante sbrodolìo di odio dettato da sfuriate verbali al fulmicotone (“Fucked”), puntando il dito contro un’umanità ormai perduta (“Lost Humanity”), lobotomizzata e tristemente indottrinata dalla perfidia dei mezzi di comunicazione (“Social Media Whore”). “Rotting Civilisation” è la soundtrack perfetta per il collasso sociale generale. Che il duo Dorrian/Jennings abbia intenzione di intraprendere un nuovo e duraturo percorso con i Septic Tank non è dato sapersi; rimarrà con molta più probabilità un intrigante quanto schizofrenico progetto per urlare senza remore tutto l’orrore del mondo circostante. Un autentico pugno nello stomaco da togliere il fiato. Buon divertimento.