8.0
- Band: SEPTICFLESH
- Durata: 00:43:35
- Disponibile dal: 18/04/2011
- Etichetta:
- Season Of Mist
- Distributore: Audioglobe
Spotify:
Apple Music:
Facciamo un po’ di campanilismo mediterraneo: dopo due decenni di carriera quasi sempre ai massimi livelli, perché c’è ancora gente che venera a oltranza solo certe realtà scandinave, quando abbiamo in “casa” un gruppo come i Septicflesh? E vi assicuriamo che non stiamo parlando a vanvera. “Oceans Of Grey”, brano posto esattamente nel mezzo di questo settimo full-length del gruppo greco, da solo vale due interi dischi degli ultimi Dimmu Borgir. Per quanto ci riguarda, i Septicflesh sono da tempo una vera istituzione: durante il loro percorso artistico sono stati capaci di diventare una delle band più ispirate e personali che la scena death-black metal europea abbia conosciuto, con dischi colmi di soluzioni e arrangiamenti inusuali e di una particolarissima atmosfera arcana. “The Great Mass” non solo conferma quanto detto fino ad ora sul contenuto musicale delle loro opere, ma pone i nostri all’avanguardia anche sotto il profilo prettamente formale. La resa sonora, infatti, non lascia alcun campo a dubbi: la produzione di “The Great Mass” è sicuramente quella più curata della carriera della band. Se ascoltato con uno stereo decente, il risultato sarà a dir poco maestoso! Ma torniamo alla musica, perchè il songwriting qui messo in mostra non deve assolutamente passare in secondo piano rispetto a questioni “estetiche”. Il disco è una cerimonia di melodie magniloquenti, orchestrazioni, ritmiche e riffing death metal, growling, clean vocals e cori, allestita su strutture notevolmente fluide, che anche nei momenti più barocchi non perdono di vista il concetto di canzone. Forse brani come “The Undead Keep Dreaming” e “Rising” non fanno esattamente gridare al miracolo e nel complesso si sente un po’ la mancanza di quegli spunti etnici propri dei primi album (già dal precedente “Communion” accantonati in favore di un approccio maggiormente orchestrale e imponente), ma il risultato complessivo è comunque così emozionante da offuscare qualsiasi dilemma. Fatevi un favore e ascoltate i Septicflesh: abbiamo bisogno di gruppi così.