SEPTYCAL GORGE – Scourge Of The Formless Breed

Pubblicato il 16/09/2014 da
voto
8.0

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Signori e signore, date il benvenuto all’album (US) death metal dell’anno! “Scourge Of The Formless Breed” è infatti quanto di meglio tale campo abbia offerto negli ultimi mesi e ribadisce, se mai ce ne fosse stato bisogno, l’assoluta supremazia dei Septycal Gorge nei confronti delle centinaia di gruppi che ogni giorno imbracciano gli strumenti per replicare le gesta dei maestri Deeds Of Flesh, Disgorge e Suffocation. Già nel 2009 – a seguito della pubblicazione dell’ottimo “Erase The Insignificant” – il gruppo nostrano si era imposto prepotentemente agli occhi del pubblico e della critica, ma è soltanto grazie al qui presente “Scourge…” che le sue reali mire e capacità vengono allo scoperto, consegnandoci un’opera dall’impatto e dai contenuti portentosi. Laddove molti nel genere tendono a strafare e disorientare l’ascoltatore, i Septycal Gorge lavorano finemente di cesello, facendo confluire il loro spaventoso quoziente tecnico in brani dallo spiccato senso logico, in cui ogni elemento appare perfettamente ponderato. Non un semplice ammasso di riff contorti, blast-beat al cardiopalma e vocals gorgoglianti, insomma, ma vere e proprie canzoni, distinguibili le une dalle altre dopo una manciata di passaggi nel lettore e scandite da un songwriting mai così fluido, intraprendente e vario; che si tratti di rapide sfuriate come l’opener “Living Torment Of The Sleeping God”, episodio strabordante di break, contro-break e stop’n’go agilissimi, o di mid-tempo catastrofici come nel caso della splendida “Deeds Of Eternity”, il quartetto piemontese riesce sempre a centrare il giusto compromesso tra orecchiabilità e ferocia, addentrandosi senza esitazioni in territori groovy, melodici e tentando di variare il più possibile le linee vocali per un risultato d’insieme che al giorno d’oggi non teme rivali o confronti sulla scena. Audacia e padronanza strumentale messe al completo servizio della musica, e non viceversa, per un album destinato a scuotere le fondamenta stesse degli ambienti death metal più tecnici e a rimanere impresso a lungo nella memoria degli appassionati. In altre parole: imperdibile.

N.B.: Il disco, completamente autoprodotto, può essere acquistato sulla pagina Bigcartel o su quella Bandcamp del gruppo.

TRACKLIST

  1. Living Torment Of The Sleeping God
  2. Urizen – The Burning Sun
  3. Slaughter Conceived
  4. No Spawn No Reign (Sons Of Enoch Pt.1)
  5. Breed Of The Rejected (Sons Of Enoch Pt.2)
  6. Anabasis/Paralysis
  7. Deeds Of Eternity
  8. Coil Of Nothingness
  9. Awakening Of The Seven Serpents
1 commento
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