SEPULTURA – Nation

Pubblicato il 20/03/2001 da
voto
6.0
  • Band: SEPULTURA
  • Durata: 00:51:40
  • Disponibile dal: 20/03/2001
  • Etichetta:
  • Roadrunner Records
  • Distributore: Edel

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“Nation” arriva tre anni dopo il discussissimo “Against”, album che ha diviso completamente la fanbase dei Sepultura, una parte fedele al trio che porta avanti lo storico monicker, l’altra ormai reclutata dai Soulfly di Max Cavalera, creatura che è la naturale prosecuzione dello stile inaugurato nel 1996 grazie a “Roots”. E’ evidente, fin dall’ottima opener “Sepulnation”, quanto i Seps abbiano lavorato, per il loro ottavo disco in studio, con maggiore tranquillità e idee chiare rispetto al recente passato: l’ingresso di Derrick Green alla voce, sebbene non abbia esaltato nessuno, pare essere stato assimilato bene e l’integrazione del gigante nero con i leader maximi Andreas Kisser e Igor Cavalera sembra realtà, tanto da permettere al vocalist un’attiva partecipazione al songwriting del lavoro. La produzione viene affidata a Steve Evetts, certamente più funzionale del deludente Howard Benson, visti i suoi miracoli sui dischi degli Snapcase: nonostante la collaborazione con un noto producer hardcore, però, ciò che scaturisce da “Nation” è un suono né carne né pesce, poco potente e mai al limite del collasso come ci si aspetterebbe da un disco dei Sepultura. Assieme alle scarse doti di Green – anch’egli migliorato, comunque – la mediocrità delle produzioni si conferma un aspetto che certo non aiuta i brazileiros a guadagnare nuovi fan, anzi rischia seriamente di far disinnamorare anche i seguaci più die-hard. La tracklist di “Nation”, piuttosto compatta ed omogenea e (quasi) senza inutili riempitivi, recupera un bel po’ di groove andato perduto in “Against”, presentando brani convincenti quali “One Man Army”, “Who Must Die?” e “Tribe To A Nation”, e la già citata “Sepulnation”, probabilmente l’unico vero anthem di valore composto dai Seps post-scissione. La partecipazione dell’icona punk Jello Biafra in “Politricks”, quella di Jamey Jasta degli Hatebreed nella concisa “Human Cause” e l’ospitata dei finnici Apocalyptica nella conclusiva “Valtio” arricchiscono un lavoro che, nel suo complesso, si salva dalla stroncatura con relativa facilità, ma che altresì non risolleva quasi per nulla la sorte – all’apparenza segnata – che vede i Sepultura quale una formazione con ormai poco da dire ed esattamente l’ombra del pugno chiuso e lottante che un tempo fu e che ora fa mostra di sè solo sulla copertina. Di anni non proprio idilliaci in arrivo per la band se ne accorge subito la Roadrunner, che non fa una piega quando il gruppo si lamenta per la scarsa promozione e passa i Sepultura alla tedesca SPV Records, giusto in tempo per non trovarsi sul groppone l’episodio più derelitto della carriera dei quattro di Belo Horizonte, il seguente e fiacchissimo “Roorback”…

TRACKLIST

  1. Sepulnation
  2. Revolt
  3. Border Wars
  4. One Man Army
  5. Vox Populi
  6. The Ways Of Faith
  7. Uma Cura
  8. Who Must Die?
  9. Saga
  10. Tribe To A Nation
  11. Politricks
  12. Human Cause
  13. Reject
  14. Water
  15. Valtio
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