7.5
- Band: SETH
- Durata: 00:46:20
- Disponibile dal: 14/07/2024
- Etichetta:
- Season Of Mist
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Arriva il settimo sigillo dei francesi Seth, dopo il riuscitissimo “La Morsure Du Christ” del 2021.
La formazione è rimasta, almeno stavolta, del tutto inalterata e sempre guidata da Heimoth alla chitarra e dall’ottimo Alsvid alla batteria; ciò ha indubbiamente aiutato la band ad avere una stabilità e le ha dato la possibilità di intraprendere un percorso stilistico ben definito da portare avanti nei prossimi anni.
Si può dire, infatti, che per la prima volta due album dei Seth abbiano più di un punto in comune, anzi siano parte di un medesimo progetto musicale che ha investito il black metal della band di alcuni connotati distintivi, che permettono al gruppo di distinguersi facilmente nel mare magnum del genere, grazie a quel sound creato negli anni e sublimato proprio nel recente “La Morsure Du Christ”, a cui il nuovo “La France Des Maudits” si riaggancia e vuole esserne una prosecuzione.
Anche stavolta i Nostri hanno sfoderato un album di tutto rispetto, leggermente meno violento e più introspettivo del suo decantato predecessore, in alcuni frangenti forse un po’ barocco, ma capace di mantenere quasi sempre quell’aura liturgica corrotta dal male, ben rappresentata anche visivamente dai musicisti nel loro modo di apparire e di presentarsi sul palco (dove sanno offrire sempre grandi prestazioni).
La forza invisibile del sound dei Seth su questo album ha l’essenza informe di un malanimo serpeggiante che a poco a poco corrompe gli animi e accompagna l’umana esistenza in una marcia forzata verso l’inevitabile fine del mondo: le numerose atmosfere noir di questo lavoro ci ricordano anche di una certa sfumatura diabolicamente mistica (sebbene non si possa parlare di ‘religious black metal’), come ad esempio nel brano “Et Que Vive Le Diable!”.
L’ottima opener, invece, fa da trait d’union tra i due album, li unisce idealmente ed al tempo stesso rappresenta un passaggio di testimone.
La via è segnata, i Seth ora sono diventati questo ed il risultato è più che soddisfacente. Ovviamente “La Morsure Du Christ”, oltre ad avere al suo interno alcuni brani di spessore davvero incredibile, aveva un sound percepito come più fresco e aveva dalla sua l’effetto sorpresa che invece per ovvi motivi “La France Des Maudits” non può avere, ma difficilmente questa release e dunque anche il ‘nuovo’ corso dei Seth potranno deludervi: sono un grande gruppo e anche questo album ne è la riprova.