7.5
- Band: SEVENDUST
- Durata: 00:50:33
- Disponibile dal: 15/04/2014
- Etichetta:
- 7 Bros Records
- Distributore: Audioglobe
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Era il lontano 2004 quando, sull’onda di album di successo come “Home”, “Animosity” e “Seasons”, i Sevendust si mostrarono al mondo in un’inedita veste ‘acustica’, immortalata nel live album “Southside Double-Wide”. Dopo dieci anni e cinque full-length, vede finalmente la luce il primo album unplugged della band di Atlanta, finanziato direttamente dai fan della band con una raccolta fondi completata nell’arco di due giorni, a riprova dell’attesa dei fan per un’uscita di questo genere. Con “Time Travelers & Bonfires” i Nostri hanno dunque voluto andare oltre quanto fatto in passato, registrando per l’occasione sei brani nuovi di zecca – ulteriore conferma di una ritrovata vena compositiva, come testimoniato anche dall’ultimo “Black Out The Sun” -, oltre a altrettanti riarrangiamenti acustici di vecchi pezzi, scelti dai fan. Stanti queste premesse, il rischio sarebbe quello di trovarsi di fronte ad una sequela di ballad, ma ovviamente non è questo il caso dei Sevendust. Se l’arrangiamento acustico e gli accompagnamenti orchestrali di “The Wait” o “One Life” mettono ancora più in risalto l’espressività vocale di Lajon Witherspoon, d’altro canto pezzi come “Under It All”, “Upbeat Sugar” o “Bonfire”, pur in assenza di distorsione, riescono a mantenere il tipico trademark ‘pestone’ a là 7dust, rinfrescando anzi una formula compositiva che, in veste elettrica, appariva un po’ logora. Passando ai ‘vecchi’ pezzi, sottolineato l’assoluto dominio dei primi quattro album nella scelta della tracklist, la curiosità lascia posto alla nostalgia, riportando alla luce, in una tanto inedita quanto ancora affascinante veste, autentiche gemme nu-metalliche come “Gone”, “Trust” e “Black”; menzione a parte per la più recente “Karma”, unica testimonianza dal penultimo “Cold Day Memory”, decisamente più memorabile in questo contesto che nella versione originale. Ecco, visto che l’appetito viene ascoltando, un paio di canzoni in più dagli ultimi album – o una cover, come fatto in precedenza con “Hurt” dei NIN – avrebbero probabilmente reso ancora più dolce un’attesa durata un decennio, ma si tratta di un peccato veniale, sul quale ci sentiamo di soprassedere volentieri, vista la qualità del materiale proposto “Time Travelers & Bonfires”. Per i fan di vecchia data, un acquisto obbligato; per tutti gli altri, un ottimo modo di passare una notte in compagnia della band di Atlanta, assaporandone il groove in un’inedita versione ‘senza distorsori aggiunti’.